L’Intelligenza Artificiale è destinata a generare non pochi cambiamenti nel pubblico impiego, tuttavia accanto ai vantaggi in termini di semplificazione e innovazione è necessario mettere in conto anche un aumento del rischio di sostituzione.
Secondo gli esiti di un nuovo studio dal titolo “L’impatto dell’intelligenza artificiale sul pubblico impiego”, presentato da FPA nel corso di Forum PA 2024, il 57% dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani è altamente “esposto” all’impatto dell’IA. Nel bene e nel male.
Personale PA più inefficiente a rischio d sostituzione
Stando all’indagine, ben 218mila dipendenti pubblici sono considerati vulnerabili e potrebbero essere sostituiti: si tratta di risorse appartenenti alle professioni meno specializzate, caratterizzate da mansioni ripetitive e prevedibili che potrebbero essere svolte dall’Intelligenza Artificiale.
Gli ambiti più esposti sono funzioni centrali e locali della PA (96,2% e 93,5% rispettivamente), seguite da Istruzione e Ricerca (72,6%). Il rischio di sostituzione è di fatto rilevante proprio nelle strutture centrali della PA (47,4%) e nelle funzioni locali (23,8%).
In tutto, si tratta di circa 1,8 milioni lavoratori tra dirigenti, tecnici, ricercatori, legali, architetti e ingegneri ma anche professionisti sanitari, assistenti amministrativi e insegnanti.
IA in aiuto di chi è più competente
Per circa 1,5 milioni di dipendenti assunti con ruoli di leadership e gestione, invece, l’ingresso della IA si traduce in un valido aiuto soprattutto se supportato da un’adeguata formazione. I ruoli direttivi e dirigenziali, infatti, hanno un elevato potenziale di collaborazione. Le maggiori sinergie emergono tuttavia in ambito Istruzione e ricerca (91,9%).
=> L'Intelligenza Artificiale è entrata negli studi professionali
L’intelligenza artificiale sta tracciando i confini di un nuovo modo di concepire il lavoro pubblico, come ha ben sintetizzato Gianni Dominici, Amministratore Delegato di FPA.
L’impatto nella PA sarà forte sia in termini qualitativi che numerici ed è destinato via via ad intensificarsi con i progressi delle soluzioni IA.
Sempre Dominici, per il settore pubblico la rivoluzione della IA rappresenta la ‘terza ondata’ di trasformazione nell’arco degli ultimi 15 anni, dopo la spending review e la pandemia.