Istruzione e mondo della Scuola protagonisti del disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri il 26 marzo 20234 su proposta del Ministro per la PA Paolo Zangrillo, che introduce numerose disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti.
Il disegno di legge, che coinvolge le attività economiche ma anche i servizi a favore dei cittadini e delle imprese, prevede interventi finalizzati a promuovere la parità scolastica e a rendere più semplici i meccanismi di iscrizione e conferimento degli incarichi ai docenti di sostegno precari, nell’ottica di garantire la continuità didattica.
In occasione del conferimento delle supplenze annuali o temporanee, infatti, i docenti a tempo determinato su posto di sostegno potranno essere confermati sul medesimo posto assegnatogli nel precedente anno scolastico con precedenza rispetto ad altri docenti a tempo determinato.
Nelle scuole viene introdotto l’obbligo di utilizzo della pagella elettronica, del registro online e del protocollo informatico, attivando le procedure di iscrizione alle scuole statali del primo e del secondo ciclo di istruzione attraverso la nuova piattaforma unica “Famiglie e studenti”.
Si prevede, inoltre, un nuovo meccanismo di verifica ex post della regolarità contributiva e fiscale per garantire una maggiore efficienza nei pagamenti dei contributi alle scuole paritarie.
Gli studenti potranno sostenere, nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale, tuttavia la commissione di esame sarà presieduta da un membro esterno all’istituzione scolastica.
Per quanto riguarda il servizio educativo per l’infanzia, infine, vengono introdotti nuovi vincoli di coerenza per i progetti educativi e nuovi requisiti di professionalità del personale, prevedendo anche che il Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione finanzi esclusivamente servizi educativi per l’infanzia accreditati, al fine di ridurre la partecipazione economica delle famiglie.