Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato il decreto interministeriale che riforma l’apprendistato nella PA.
Il provvedimento, in attuazione del Dl 44/2023 convertito dalla legge n.74/2023, definisce i criteri e le procedure per il reclutamento di laureati.
Il nuovo contratto di Apprendistato nella PA
Fino al 2026, con l’apprendistato, le pubbliche amministrazioni possono reclutare giovani laureati fino al 10% delle proprie capacità assunzionali, il 20% per Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane.
Il contratto, di durata massima 36 mesi, prevede l’inquadramento nell’area dei funzionari. Alla scadenza, per chi riceve una valutazione positiva, è prevista l’assunzione a tempo indeterminato.
Criteri di selezione e valutazione
Le convenzioni con le Università permetteranno di individuare gli studenti da assumere.
Le selezioni comprendono una prova scritta teorico-pratica e un orale.
Tra i criteri di valutazione sono inclusi l’età (non oltre 24 anni), il voto di laurea, la regolarità del percorso di studi, le esperienze professionali e le competenze in gestione della Pubblica Amministrazione.
Il Ministro reputa necessario l’apporto delle nuove generazioni e delle loro capacità per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze.