Riconoscimento facciale nelle PA rimandato al 2026

di Teresa Barone

24 Luglio 2023 14:08

L’utilizzo del riconoscimento facciale nelle Pubbliche Amministrazioni non sarà realtà in Italia, almeno fino alla fine del 2025.

L’utilizzo del riconoscimento facciale nelle Pubbliche Amministrazioni può attendere ancora. Un nuovo emendamento al Dl Enti, infatti, stabilisce la proroga della moratoria dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025.

Con questa disposizione, quindi, l’Italia vieta ancora l’installazione degli specifici strumenti di sorveglianza biometrica nei luoghi pubblici, dispositivi che secondo quanto proposto inizialmente avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza dei cittadini ed evitare gli stupri.

La decisione italiana, nello specifico, riguarda il divieto categorico di installare sistemi di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici, nei negozi e sui cartelloni pubblicitari. L’unica eccezione riguarda le decisione dell’autorità giudiziaria nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali nonché di quelle giudiziarie del Pubblico Ministero.

La moratoria, inoltre, permette di attendere le decisioni della UE che lavora su una normativa comunitaria finalizzata a regolare l’impiego dei sistemi di vigilanza senza ledere la libertà individuale e la sicurezza a livello nazionale.