Il Documento di Economia e Finanza (DEF) redatto dal Governo per il 2023 prevede che gli stipendi dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione rimangano ancorati al presente, dopo i rinnovi contrattuali stabiliti nei mesi passati: non sono infatti previsti stanziamenti dedicati di risorse a beneficio delle buste paga del comparto PA.
Nessun aumento di stipendio fino al 2024 per i dipendenti pubblici, pertanto, in relazione ad un possibile adeguamento delle retribuzioni al costo della vita.
Il Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, ha fatto il punto sulle strategie di spending review appplicate per razionalizzare le spese dello Stato e recuperare risorse per avviare la trattativa nei prossimi mesi:
con l’indice dei prezzi al consumo, che per quest’anno è intorno al 6%, se le cose non cambiano e non migliorano, effettivamente la cifra di 7-8 miliardi per i rinnovi è realistica.
A ritenere la manovra pericolosa per il collasso generale delle Pubbliche Amministrazioni e dei servizi pubblici è stata Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil:
Il Governo non ha previsto risorse per i rinnovi contrattuali per il triennio 22/24 e per un piano straordinario di assunzioni sufficienti a garantire i livelli di assistenza fondamentali ai cittadini: salute, infanzia, sociale, sicurezza urbana e del territorio.