Tratto dallo speciale:

Calcolo pensione dipendenti pubblici: quando si esce e quanto si prende

di Noemi Ricci

6 Febbraio 2024 15:36

Contributi obbligatori, trattamenti previdenziali, misura e decorrenza della pensione: come funziona la previdenza della PA.

Il calcolo della pensione netta dei dipendenti pubblici iscritti all’ex INPDAP (ente confluito all’INPS dall’1 gennaio 2012) è, come per gli altri lavoratori, legato al prelievo contributivo effettuato durante la carriera professionale, rapportato alla retribuzione erogata. Alcune regole sono tuttavia differenti, sia in termini di importo che di decorrenza.

=> Calcolo pensione online

Vediamo come si calcola la pensione per statali e dipendenti della PA rispetto ai dipendenti privati, in termini di decorrenza e importo dell’assegno in gestione pubblica.

Quanti contribuiti pagano i dipendenti pubblici?

La retribuzione imponibile, utilizzata sia ai fini del versamento della contribuzione previdenziale che del calcolo della pensione del dipendente pubblico – é costituita da tutte le somme, e i valori in genere, percepiti in relazione al rapporto di lavoro a qualunque titolo, anche sotto forma di erogazioni liberali. L’attuale aliquota contributiva destinata al fondo pensioni dei dipendenti pubblici è pari al:

  • 33% (8,80% a carico del lavoratore e 24,20% a carico dell’Ente) per i dipendenti delle Amministrazione statali;
  • 32,65% per i dipendenti di Enti locali e Asl (8,85% a carico del lavoratore dipendente e 23,80% a carico dell’Ente).

L’aliquota di riferimento viene maggiorata di un punto, a carico del dipendente pubblico, sulla quota di retribuzione annua d’importo eccedente la cosiddetta retribuzione pensionabile. Questo 1% aggiuntivo non ha impatto ai fin della pensione ma è di natura solidaristica.

Per i lavoratori privi di anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995, iscritti dopo l’1 gennaio 1996 a forme pensionistiche obbligatorie, il massimale annuo della base contributiva e pensionabile ogni anno viene rivalutato sulla base dell’indice ISTAT.

Come si calcola la pensione dei dipendenti pubblici?

Anche per i dipendenti pubblici, il sistema di calcolo della pensione si differenzia a seconda dell’anzianità contributiva maturata alla data del 31 dicembre 1995:

  • con almeno 18 anni di contributi (compresi i contributi, figurativi, da riscatto e ricongiunzione) si utilizza il calcolo retributivo per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 2011, poi si usa il metodo contributivo;
  • con meno di 18 anni di contributi, il retributivo si applica all’anzianità maturata sino al 31 dicembre 1995, poi il contributivo (metodo misto);
  • in caso di nuovi assunti dal 1996, si applica invece il solo criterio contributivo.

Come si calcola la pensione netta PA locali e statali?

Per calcolare la pensione netta, i dipendenti pubblici, di PA statali o locali, devono togliere dall’importo lordo presente nel cedolino INPS le imposte IRPEF, nonché le addizionali comunali e regionali. Alla somma risultante vanno aggiunge le eventuali detrazioni fiscali spettanti.

Quali sono le opzioni di pensione nella gestione pubblica?

Dipendenti statali e di enti locali possono andare in pensione con le seguenti opzioni:

  • pensione di vecchiaia, con 67 anni di età e 20 anni di anzianità contributiva;
  • pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni con almeno 5 anni di contribuzione effettiva, volontaria e da riscatto (non valgono i contributi figurativi);
  • pensione anticipata, con un’anzianità contributiva pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 1o mesi per le donne;
  • pensione anticipata contributiva pura, per i lavoratori iscritti al sistema pensionistico pubblico a partire dal 1/1/1996, con 64 anni se in possesso di almeno 20 anni di contribuzione effettiva (non sono considerati utili i contributi figurativi);
  • Opzione Donna con 35 anni di contribuzione e 61 anni di età nel 2023 (con sconto fino a due anni);
  • Quota 100-102, rispettivamente con requisiti di 64 anni di età e 38 di contributi raggiunti entro il 2022 o 62 anni di età e 38 di contributi entro il 2021;
  • Quota 103 con 62 anni di età e 41 di contributi;
  • pensione usuranti con un’anzianità contributiva minima di 35 anni e una determinata età anagrafica minima;
  • pensione precoci con 41 anni di contribuzione, di cui almeno 35 effettivi se appartiene ad una delle categorie per l’Ape Sociale.

Quali sono le finestre mobili per i dipendenti pubblici?

Per i dipendenti pubblici la pensione decorre con i seguenti criteri:

  • pensione di vecchiaia: dal mese successivo a quello in cui si maturano i requisiti;
  • pensione anticipata: dopo una finestra mobile di tre mesi;
  • personale Scuola: dall’1 settembre dell’anno in cui matura il diritto;
  • Opzione Donna: 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti;
  • Quota 100, 102, 103 (maturati entro il 2023): 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti
  • Quota 103 maturata nel 2024: 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti.