Firmato il rinnovo del contratto Scuola, grazie alla firma dell’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca.
L’Ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 sottoscritta all’ARAN l’11 novembre 2022 sui principali aspetti del trattamento economico del personale coinvolge complessivamente 1.232.248 dipendenti, compresi i settori Scuola e AFAM ma anche i comparti Università (con esclusione dei docenti) ed Enti di ricerca.
Vediamo quali novità sono previste e quando scattano gli aumenti tabellari e il pagamento degli arretrati.
CCNL Scuola: aumenti tabellari e arretrati
Per quanto riguarda l’incremento medio lordo mensile per 13 mensilità, il rinnovo prevede 98 euro sebbene per il personale docente gli aumenti medi lordi ammontino a 101 euro al mese, corrispondendi a un incremento percentuale superiore al 4,2%.
Il Contratto consentirà la corresponsione di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro medi). Gli arretrati e i benefici saranno erogati entro fine anno, come da impegno del Governo.
L’incremento riguarda le componenti dello stipendio, tabellare e accessorio, con alcune novità: la perequazione una tantum 2018 diventa voce retributiva che confluisce nello stipendio tabellare; l’indennità di vacanza 2019 viene assorbita negli incrementi.
Il Contratto prevede il versamento di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro medi).
Le decorrenze
Le decorrenze degli incrementi sono previste da gennaio 2021 per gli incrementi stipendiali, da gennaio 2022 per le indennità accessorie (RPD personale docente, CIA personale ATA, Indennità di direzione DSGA).
Per il periodo da gennaio 2019 a dicembre 2022 saranno corrisposti nel mese di dicembre 2022 gli arretrati degli incrementi delle indennità maturate nel periodo, riconosciuti automaticamente in busta paga NoiPA a tutti i lavoratori della Scuola in servizio nel periodo di riferimento (anche ai precari).
Le nuove risorse
In aggiunta a queste cifre, il Governo ha deliberato il Consiglio dei Ministri altri 100 milioni di euro (da stanziare con decreto entro fine dicembre) e sono impegnati altri 300 milioni per la valorizzazione professionale docenti nel 2023, che si aggiungono ai 36,9 milioni già previsti nella Manovra dello scorso anno per la revisione dei profili professionali del personale ATA. Le ulteriori integrazioni per la parte economica sono previste da un accordo politico di Governo, firmato dal Ministro per l’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara.
Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto-legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti.
Tutti i dettagli nel testo del contratto rinnovato.