Il Bonus 150 euro per i dipendenti pubblici è il nuovo contributo sociale varato dal Governo come sostegnocontro il caro energia, a favore dei lavoratori e di altre categorie di beneficiari secondo quanto stabilito dal Decreto Aiuti ter, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 2022.
Come funziona il Bonus 150 euro DL Aiuti ter
Il Decreto 144/2022, che stabilisce “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, prevede all’Articolo 18 la concessione di una nuova indennità una tantum ai dipendenti, sia del settore pubblico sia di quello privato, purché in possesso di alcuni requisiti specifici
A quali dipendenti spetta il Bonus 150 euro
Come specificato nell’articolo 18 del Decreto Aiuti ter, l’indennità una tantum di 150 euro viene riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro.
L’articolo 19, inoltre, specifica che il Bonus 150 euro viene corrisposto anche ai pensionati residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, e di reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi, non superiore per il 2021 a 20.000 euro.
Nell’articolo 20 del Decreto, infine, si specifica che l’indennità è prevista anche come sostegno al reddito per i lavoratori autonomi.
Bonus 150 euro: requisiti nel Pubblico Impiego
I requisiti per accedere al Bonus 150 euro sono specificati nel Decreto Aiuti ter, che definisce la platea dei beneficiari del contributo una tantum e ne precisa le caratteristiche:
- lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro;
- l’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore sia interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS;
- l’indennità spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro;
- l’indennità non è cedibile, sequestrabile o pignorabile e non costituisce reddito ai fini fiscali o ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.
Nel testo della norma non ci sono specificazioni per il Pubblico Impiego (né tanto meno per il comparto Scuola), limitandosi ad annettere nella platea i dipendenti ad esclusione del lavoro domestico (che ricevono il bonus per altra via). Quindi, è ricompreso anche il personale docente e ATA.
Differenze tra Bonus 150 euro e 200 euro
La misura di sostegno economico è dunque analoga al Bonus 200 euro ma con platea dei beneficiari ridotta in base alla soglia di reddito inferiore rispetto alla misura precedente.
Sia il Bonus 200 euro sia il Bonus 150 euro sono indennità una tantum concesse dal Governo per contrastare le conseguenze dell’inflazione e dell’aumento dei costi energetici in bolletta, tuttavia le due indennità che si differenziano non solo per l’importo ma soprattutto per la platea dei destinatari. In entrambi i casi, tuttavia, non viene preso in considerazione l’ISEE ma il reddito annuo percepito nel 2021.
Bonus 200 euro ai dipendenti pubblici
Il Bonus 200 euro si basa su un limite reddituale fissato a 35mila euro. È stato erogato a partire da luglio 2022 con un secondo scaglioni di beneficiari che lo ottiene dopo novembre. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, non è stato necessario effettuare una richiesta specifica, in quanto l’indennità è stata erogata in modo automatico in busta paga.
Bonus 150 euro ai dipendenti pubblici
In base al tenore della norma, ricevono il bonus 150 euro Aiuti ter tutti i dipendenti con rapporto subordinato in forze nel mese di novembre (compresi coloro che si trovano in maternità, congedo o sotto altro periodo con copertura figurativa INPS integrale), In analogia al Bonus 200 euro. Tuttavia, il nuovo Bonus 150 euro prevede un tetto del reddito pari a 20mila euro annui.
Permangono però alcuni i dubbi sia per quanto riguarda ma platea dei beneficiari (vi rientrano anche gli insegnanti precari?) sia le modalità di eventuale richiesta ed erogazione. Il Decreto Aiuti ter, infatti, rispetto al primo DL Aiuti è più conciso e si limita a prevedere l’erogazione dell’indennità nel cedolino paga relativo alle competenze di novembre 2022, previa presentazione di una nuova autodichiarazione da parte dei lavoratori.
Attualmente non sono state diffuse indicazioni specifiche per gli Statali, che quindi potrebbero essere tenuti a presentare la dichiarazione alle singole Amministrazioni. Se però si replica il modus operandi del primo Bonus, chi riceve lo stipendio tramite NoiPA non dovrà consegnare la dichiarazione sulla incompatibilità con analoghi bonus dello stesso decreto.
=> Bonus ai dipendenti pubblici: serve la dichiarazione senza NoiPA
Autodichiarazione anche per Statali?
Il Decreto Aiuti ter che introduce il Bonus 150 euro sottolinea come l’indennità sia riconosciuta in via automatica ai lavoratori dipendenti, quindi pubblici e privati, previa presentazione dell’autodichiarazione. Nel testo non viene quindi specificato se i dipendenti pubblici siano esonerati da questa procedura di accesso, come avvenuto per il Bonus 200 euro erogato senza presentare alcuna dichiarazione. È quindi necessario attendere ulteriori indicazioni da parte dell’INPS o del Ministero del Lavoro.
Quando arriva il Bonus 150 euro
Il Bonus 150 euro sarà erogato nella retribuzione di novembre 2022 per quanto riguarda i lavoratori dipendenti pubblici e privati. Per quanto concerne le altre categorie beneficiarie dell’indennità, invece, è necessario attendere la pubblicazione dell’iter specifico da seguire per inoltrare la domanda. Chi è alle dipendenze di enti pubblici aderenti al sistema NoiPA potrà visualizzare il cedolino stipendio fin dai primi giorni del mese, con il dettaglio delle voci in busta paga indicato nei giorni successivi.