Al via dal 13 al 15 luglio 2022 le prove scritte del maxi concorso 2022 per magistrati ordinari, da reclutare secondo i criteri del bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso dicembre: 500 posti a cui accedere con il superamento di una prova scritta e una prova orale, la cui sessione sarà indetta dopo l’estate, a seguito degli esiti degli scritti.
Concorso in Magistratura 2022
A dettare nuove regole in merito ai requisiti per accedere al concorso in Magistratura è stata la Riforma Cartabia, approvata lo scorso 16 giugno 2022. La legge ha modificato il sistema di reclutamento dei nuovi magistrati, introducendo novità per quanto concerne le candidature.
Il concorso è lo step fondamentale per diventare magistrato. Non solo per entrare a far parte della Magistratura ordinaria è indispensabile superarlo, ma anche per accedervi è necessario essere in possesso di specifici requisiti. È un iter condiviso anche da chi sceglie di intraprendere la carriera notarile, basato sulla valutazione dei titoli e il superamento di alcune prove.
I bandi dei concorsi per accedere alla magistratura vengono indetti periodicamente dal Ministero della Giustizia e pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Vediamo le novità 2022 apportate dalla Riforma del reclutamento in questo ambito.
Requisiti e iter prima e dopo la riforma
In seguito alla pubblicazione dei decreti specifici, l’accesso al concorso sarà consentito a tutti coloro che conseguono la laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza. Possono partecipare al concorso in Magistratura anche i magistrati amministrativi e contabili, i Procuratori dello Stato, i dirigenti della PA con almeno cinque anni di anzianità, i professori universitari in materie giuridiche e chi ha svolto la funzione di giudice onorario per almeno sei anni.
Fino alla pubblicazione dei decreti attuativi, invece, i requisiti prevedono:
- laurea in giurisprudenza;
- dottorato di ricerca in materie giuridiche, tirocinio, Scuola di specializzazione per le professioni legali (SSPL);
- abilitazione all’esercizio della professione forense.
Quanto è difficile il concorso in magistratura?
Il concorso per diventare magistrato è considerato di difficoltà elevata, soprattutto perché può essere affrontato solo tre volte e se si viene sempre respinti non è più possibile accedere alla selezione.
Sono previste una prova scritta e una orale. La prova scritta è a sua volta suddivisa in tre prove separate focalizzate sulla stesura di altrettanti elaborati in tema di diritto civile, penale e amministrativo. Superando questo step si accede alla prova orale, basata su un colloquio da sostenere davanti alla commissione esaminatrice e superato il quale si accede alla graduatoria finale, definita in base al punteggio. Il tirocinio successivo ha una durata di 18 mesi e si svolge presso un tribunale relativo alla propria residenza, tuttavia nell’arco degli ultimi 6 mesi è possibile scegliere sede, sezione e funzione definitiva.
Quanto si studia per la Magistratura?
Considerando la lunga preparazione necessaria per superare il concorso e la difficoltà delle prove, generalmente occorrono almeno 3 anni di studio per aumentare le chance di superare la selezione con successo. Uno studio approfondito è indispensabile, anche perché è possibile tentare di vincere il concorso magistratura solo per 3 volte.
Quale corso per l’esame di Magistratura?
Per aumentare le chance di superare il concorso in Magistratura è utile frequentare un corso ad hoc. L’offerta è molto ampia e ciascun corso di preparazione prevede solitamente lezioni sia teoriche sia pratiche, finalizzate soprattutto alla redazione dei tre elaborati richiesti durante la prova scritta.
Come si fa a diventare giudice?
Il giudice è il magistrato dotato di poteri specifici e in grado di giudicare una controversia che può essere amministrativa, penale, civile o tributaria. Per diventare giudici di Cassazione, ad esempio, è necessario superare il concorso in magistratura e acquisire circa 11 anni di esperienza, prima di essere nominati magistrati di Corte d’Appello e successivamente giudici di Cassazione.
Quanto prende di stipendio un giudice?
La retribuzione percepita da un giudice civile, ad esempio, varia a seconda degli anni di carriera alle spalle e dopo un quinquennio raggiunge i 3600 euro netti mensili. La cifra è destinata a crescere, arrivando fino a 7500 euro e perfino a 10mila euro.
Quanto prende un presidente di tribunale?
Anche per un presidente di tribunale lo stipendio varia in base al livello e all’anzianità. In generale si può affermare che gli stipendi nella magistratura sono superiori rispetto alla carriera prefettizia o diplomatica, sfiorando anche i 140mila euro lordi considerando busta paga e trattamenti accessori.