Firmato il rinnovo definitivo del Contratto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-21 (la UIL Scuola Rua non l’ha sottoscritto), dopo ben sei mesi di attesa rispetto alla firma dell’ipotesi: riguarda più di un milione di lavoratori.
Il rinnovo ha previsto in tutto aumenti in busta paga pari in media a 124 euro lordi per i docenti, 94 euro lordi per ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 190 euro lordi per DSGA. Il grosso è stato comunque già stato erogato. Per docenti e ATA in servizio nel 2022/23 c’è anche una somma una tantum di 63 e 44 euro rispettivamente, anche per i supplenti.
Retribuzioni tabellari a parte, ci sono novità anche sul piano della formazione e dei permessi (tre giorni retribuiti ai supplenti annuali); tutor e docenti orientatori sono inquadrati come funzioni professionali; il lavoro agile è previsto per tutti i comparti (compresi ATA e DSGA). Si confermano poi i vincoli triennali di mobilità per i docenti neoassunti ma è garantita la partecipazione alle procedure per il ricongiungimento con figli under 12 o tra caregiver e persona con disabilità da assistere.
Vediamo dunque cosa cambia con il nuovo CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) per Scuola, Istruzione, Ricerca e AFAM.
Rinnovo Contratto Scuola (Istruzione e Ricerca)
Il CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 si rinnova nella parte legata ai principali aspetti del trattamento economico del personale e coinvolge complessivamente 1.232.248 dipendenti, compresi i settori AFAM, Università (con esclusione dei docenti) ed Enti di ricerca.
Aumenti salariali
L’incremento dello stipendio tabellare e accessorio prevede che la perequazione una tantum diventi una voce retributiva assorbita dallo stipendio tabellare e che l’indennità di vacanza 2019 venga invece assorbita negli incrementi.
Si tratta per un aumento salariale che inizialmente era pari al 3,8% (90 euro lordi) ma a cui poi si sono aggiunti 300 milioni di euro dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), portando quindi l’aumento per i docenti a 124 euro lordi (circa 80 euro netti). Considerando anche gli arretrati, è compreso nell’aumento anche l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente CCNL.
Sale del 10% anche la retribuzione delle ore aggiuntive per i docenti, sempre finanziato con il FMOF.
Le novità riguardano i docenti ma anche il personale ATA e i DSGA, ossia le figure che svolgono il ruolo di Direttore dei servizi generali e amministrativi. Nel primo caso l’aumento lordo è di 94 euro (circa 50 euro netti) e nel secondo caso è di 190 euro (circa 100 euro netti).
C’è anche un altro incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) per un totale che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese (13 euro al mese). Un ulteriore incremento porta il Compenso Individuale Accessorio (CIA) ad un importo che va 79,40 euro a 87,50 euro (6 euro al mese).
Altre novità per gli ATA
Per i docenti precari della Scuola e gli ATA sono previsti anche tre giorni di permesso retribuiti per motivi personali o familiari.
Inoltre, per il personale ATA sono state previste opportunità di carriera per circa 182.000 dipendenti. Il contratto prevede infatti:
- sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore;
- percorso veloce di formazione e inserimento in graduatoria triennale per l’accesso alle posizioni economiche;
- nuove posizioni economiche orizzontali;
- un nuovo ordinamento dei profili professionali ATA e DSGA, con una nuova area di funzionari a incarico triennale di “elevata qualificazione professionale” (con incremento retribuzione di 60 euro al mese), eliminando l’area C, con gli attuali DSGA di ruolo che manterranno il diritto ad un incarico di elevata qualificazione fino alla cessazione.
Tutti i dettagli nel testo del contratto firmato.