Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato gli esiti delle domande di mobilità del personale ATA per l’anno scolastico 2022/2023, frutto dell’elaborazione di 32.770 tra richieste di trasferimento territoriale e professionale inoltrate da parte del personale Ausiliario Tecnico e Amministrativo, assunto nelle scuole con contratto a tempo indeterminato.
Ogni ATA poteva presentare più domande. Quelle soddisfatte a livello nazionale sono state 23.158, pari al 79,4% del totale degli ATA che hanno preso parte alla mobilità ordinaria. Sono state accolte:
- 22.864 domande di mobilità territoriale,
- 294 domande di mobilità professionale,
- 2.017 spostamenti di ATA fuori regione.
Come funziona il trasferimento per il personale ATA?
Per l’a.s. 2022/2023 sono ammesse richieste di trasferimento di sede o ruolo del personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo con contratto a tempo indeterminato (quindi, tutto il personale ATA di ruolo. La procedura è annuale.
Cosa vuol dire Mobilità Scuola?
La mobilità riguarda il trasferimento tra scuole dello stesso Comune, tra istituti di Comuni diversi nella stessa Provincia, tra scuole di province diverse ma anche passaggi da un profilo a un altro all’interno della medesima area.
Quando escono i trasferimenti per il personale ATA?
La pubblicazione degli esiti della mobilità 2022/23 del personale ATA è prevista a partire dal 31 maggio. Spetta all’Ufficio territoriale di destinazione la pubblicazione dell’elenco di coloro che hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio, indicando anche la scuola di destinazione e la tipologia di posto per ciascun nominativo.
Dove si vedono i trasferimenti ATA 2022?
È l’Ufficio territoriale a confermare l’esito via email sia al personale che ha ottenuto il trasferimento sia a coloro che non lo hanno ottenuto. Tutto il personale scolastico potrà consultare l’esito della propria domanda anche attraverso l’apposita funzione sulla sezione Istanze online del MIUR. Si può accedere alla piattaforma utilizzando le credenziali dell’area riservata del portale ministeriale, oppure mediante l’identità digitale SPID. In entrambi i casi occorre essere abilitati al servizio.