Tempo di pensione per migliaia di lavoratori del comparto Scuola: l’INPS ha quasi chiuso i giochi per la certificazione del diritto al pensionamento 2022 del personale scolastico, appena in tempo per mettersi al riparo da una criticatissima riforma del reclutamento insegnanti e della formazione continua.
Il prossimo 1° settembre, lasceranno cattedra e aule per andare in pensione 30mila docenti, personale ATA, dirigenti scolastici e personale educativo, lasciando il posto alle nuove immissioni in ruolo relative all’anno scolastico 2022/2023. Questa felice schiera di fortunati riceverà il primo trattamento pensionistico immediatamente dopo l’ultimo stipendio, relativo al mese di agosto.
L’età media degli insegnanti delle statali in Italia supera i 53 anni. Una scuola stanca che tuttavia non riesce a svecchiarsi per via di una procedura di accesso da corsa a ostacoli. Da qui la voglia crescente di ritirarsi, e l’interesse per la Quota 100-102 o per l’Opzione Donna lo hanno ben dimostrato in questi ultimi anni.
Ma anche la pensione è ormai diventata una sorta di miraggio. Ecco perché una volta ottenuta la certificazione del diritto, sembra di aver vinto un terno al lotto.
Scuola: chi matura la pensione nel 2022
Sulla base dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, dunque, la decorrenza del primo di settembre 2022 scatterà per chi ha maturato:
- 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi maturati entro il 31 agosto 2022;
- 67 anni e 20 anni di contributi da maturare tra il 1° settembre ed il 31 dicembre 2022, purché si abbia presentato la domanda di cessazione dal servizio entro il 2 novembre 2021;
- 66 anni e 7 mesi entro il 31 dicembre 2022 e almeno 30 anni di contributi versati entro il 31 agosto 2022, per quanto riguarda i docenti della scuola dell’infanzia, avendo presentato domanda di cessazione nel 2021 in caso di compimento degli anni successivamente al 31 agosto 2022;
- 71 anni compiuti entro il 31 dicembre 2022 e almeno 5 anni di contributi maturati entro il 31 agosto 2022, solo per chi ha iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1 gennaio 1996.
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Per accedere alla pensione anticipata, invece, è necessario aver maturato 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, a prescindere dall’età. Ancora per il 2022, si può andare prima in pensione ricorrendo a:
- Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi),
- Opzione Donna (58 anni di età e 35 di contributi),
- APE Sociale (63 anni di età e 30 di contributi).
Cosa riserva il futuro è da vedersi: occhi puntati sulla riforma pensioni 2023, nella speranza che venga quanto meno prorogata l’Opzione Donna o rinnovata una formula a quote, senza penalizzazioni economiche dovute al ricalcolo contributivo (l’ennesima mazzata dopo una vita di lavoro).