È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo del decreto-legge relativo alla riforma del reclutamento degli insegnanti, uno step previsto dal PNRR (articoli 44-47). Le novità riguardano sia il sistema di reclutamento dei docenti sia gli scatti salariali, legati non solo all’anzianità di servizio ma anche alla formazione.
Riforma Reclutamento insegnanti
Il testo della riforma prevede un nuovo modello integrato di formazione e di abilitazione dei docenti, con formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie. A tal fine, è introdotto un percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione dei docenti di posto comune, compresi gli insegnanti tecnico-pratici, delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Entro fine luglio 2021 dovranno essere emanati i provvedimenti ministeriali attuativi, con la nuova offerta formativa.
Per diventare docenti serviranno dunque laurea e 60 CFU (crediti formativi universitari) da acquisire tramite formazione, con esame finale; poi toccherà passare il concorso a cattedra, che diventa annuale. Il testo prevede che il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruolo a tempo indeterminato si articoli in tre percorsi:
- un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale con prova finale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti competenze teorico-pratiche;
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
- un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
Per i prossimi due anni, però, l’obiettivo del Governo è stabilizzare 70mila insegnanti della Scuola , auspicando di immetterli in ruolo entro l’anno 2024.
Assunzioni Scuola: fase transitoria
Chi ha già alle spalle almeno 3 anni di insegnamento nella scuola statale, fino al 2024 può accedere al concorso ordinario Scuola annuale e poi conseguire 30 CFU, svolgendo successivamente la prova di abilitazione per passare di ruolo:
- i precari vincitori di concorso saranno infatti messi sotto contratto part-time e nel frattempo svolgeranno un periodo di formazione per acquisire 30 CFU (una parte tramite tirocinio) e alla fine del quale devono sostenere un esame per ottenere il titolo abilitativo.
- i laureati senza i tre anni di servizio potranno conseguire i primi 30 CFU e poi accedere al concorso pubblico, proseguendo con il percorso indicato.
=> Concorso Scuola: ricorso contro prove scritte
Elemento retributivo una tantum
Diverse novità riguardano anche la formazione dei docenti e l’introduzione di un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio per incrementare l’accesso ai percorsi formativi (per il quale viene istituito un Fondo per l’Incentivo alla Formazione), riconosciuto all’esito positivo del percorso formativo per tutti gli insegnanti di ruolo di ogni ordine e grado del sistema scolastico. Saranno previste valutazioni intermedie annuali e una verifica finale nella quale il docente può dimostrare di avere raggiunto un adeguato livello di formazione rispetto agli obiettivi.
Scuola: i nuovi scatti stipendiali
Il sistema di aggiornamento su base triennale, svolta in orario extra-lavorativo (la formazione sulle competenze digitali sarà invece parte della formazione già obbligatoria e si svolgerà in orario lavorativo), potrà essere retribuita dalle scuole solo se comporterà un ampliamento dell’offerta formativa. Alla fine di questi percorsi è prevista una valutazione finale, con la possibilità di accedere a un incentivo salariale.
Resta comunque attiva la progressione salariale di anzianità. Sono previsti cinque scatti: il primo dopo quattro anni e i successivi ogni cinque anni. Al termine di ogni livello raggiunto è però prevista la verifica collegata alla valutazione del miglioramento del profitto scolastico degli alunni.
Rinnovo contratto Scuola
La progressione salariale sarà comunque stabilita dalla contrattazione nazionale (CCNL Scuola) che, attualmente, è legata in modo esclusivo all’anzianità di servizio. Per cui serve una modifica al contratto, scaduto da tre anni. Sempre che si raggiunga l’accordo sindacale.
=> Contratto Scuola: aumento stipendio docenti e ATA
Lo stipendio massimo di un docente italiano non arriva a 38.900 euro, al quartultimo posto in Europa. In Germania si guadagna fin quasi al triplo. Il rinnovo contrattuale 2019/2021 prevede un minimo di arretrati e aumenti salariali limitati ad un risicato 4%. Il rinnovo del contratto Scuola diventa adesso, però, strettamente legato alla nuova riforma del reclutamento, che tuttavia hanno sollevato dure polemiche tra i sindacati sulla parte degli aumenti stipendiali, limitti a pochi e vincolati a prove soggettive. Venerdì 6 maggio è pertanto indetto uno sciopero su vasta scala.