Si estende fino al 31 marzo 2022 la proroga degli incarichi di lavoro conferiti ai medici in pensione, richiamati a causa dell’emergenza sanitaria. Lo ha deliberato il decreto Milleproroghe 2022 e, con il messaggio del 20 gennaio, è l’INPS a dettare regole precise per quanto riguarda i redditi percepiti dai professionisti della Sanità in quiescenza.
Stando alla comunicazione dell’Istituto di previdenza, dal punto di vista del trattamento pensionistico i redditi percepiti in quest’ambito sono sempre cumulabili, fatta eccezione per i trattamenti di pensione concessi ai lavoratori precoci compresa la pensione Quota 100. Si parla degli incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, che coinvolgono dirigenti medici, veterinari e sanitari e il personale del ruolo sanitario del comparto Sanità e degli operatori socio-sanitari collocati in quiescenza.
L’INPS si riferisce alla disciplina del cumulo tra la remunerazione dell’incarico di lavoro autonomo conferito ai sensi del decreto Cura Italia e il trattamento pensionistico, precisando come questa normativa continui a trovare applicazione anche per il primo trimestre dell’anno 2022.
Sotto il profilo pensionistico, per effetto del differimento dei termini al 31 marzo 2022, fino a tale data i redditi percepiti a seguito degli incarichi conferiti ai sensi del decreto Cura Italia continuano a essere cumulabili con i trattamenti pensionistici, compreso il trattamento pensionistico c.d. Quota 100, ad eccezione dei trattamenti di pensione di cui all’articolo 1, comma 199, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (pensione ai lavoratori c.d. precoci).