L’organizzazione sindacale USB-PI ha proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata di venerdì 26 novembre 2021, astensione dal lavoro che riguarda il comparto Funzioni Centrali dei dipendenti pubblici. A comunicarlo è l’INPS, che sottolinea l’adesione dei lavoratori dell’Istituto di previdenza e allerta sui possibili disagi causati dalla ridotta attività.
Neanche l’ultima riunione di ieri all’ARAN – si legge in una nota del sindacato USB-PI – ha sciolto i nodi sul rinnovo del CCNL. Le ragioni dello sciopero riguardano gli aumenti contrattuali ritenuti irrisori e inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita, così come lo smantellamento della struttura della retribuzione attraverso i “differenziali stipendiali”, che verrebbero scorporati dalla retribuzione tabellare. Secondo la sigla sindacale, inoltre, è necessario mettere in evidenza l’inadeguatezza della normativa sullo Smart Working, orientato al controllo con fasce di contattabilità eccessivamente allungate.
Un altro motivo di protesta riguarda l’ordinamento professionale, come sottolinea l’Unione Sindacale di Base del pubblico impiego:
Un ordinamento professionale che invece di rispondere allo sfruttamento lavorativo del personale della prima e della seconda area (o area A e B), introduce una quarta area che lungi dal rispondere alle aspettative della attuale terza area (o Area C) sembra ideata apposta per collocare le assunzioni a tempo previste dal governo Draghi per i progetti del PNRR.