Calcolo stipendio netto nella Pubblica Amministrazione

di Noemi Ricci

Pubblicato 7 Agosto 2024
Aggiornato 9 Agosto 2024 09:10

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Ecco le retribuzioni lorde per Area e Fascia nella Pubblica Amministrazione: come effettuare il calcolo dello stipendio netto nella PA ed esempi pratici.

Con il graduale rinnovo dei contratti nella PA, le buste paga dei dipendenti pubblici subiscono un incremento dovuto anche ai nuovi differenziali stipendiali (incrementi fissi mensili sul tabellare, a seconda dell’area di appartenenza), che tengono conto di diversi parametri, volti a premiare esperienza e competenza.

CALCOLO STIPENDIO NETTO ONLINE

Vediamo di seguito come si compone la busta paga del dipendenti pubblici e quali sono gli stipendi lordi su cui calcolare il netto.

La busta paga dei dipendenti nella PA

La retribuzione lorda annua (RAL) e il conseguente calcolo dello stipendio netto nella Pubblica Amministrazione dipende dalla fascia di livello professionale in cui rientrano le varie figure professionali.

Le fasce sono molteplici e si differenziano al loro interno in base ai diversi livelli, generando differenze anche molto importanti in termini di stipendio percepito, per via delle responsabilità, dei compiti e delle mansioni previste nell’ambito del lavoro dipendente nel Pubblico Impiego.

=> Rinnovo Contratto Enti Locali: aumenti e benefit in arrivo

Pubblico impiego: fasce e funzioni

Il nuovo sistema di classificazione del personale è articolato in quattro aree, che corrispondono a quattro livelli di conoscenze, abilità e competenze professionali:

  1. Area degli operatori,
  2. Area degli assistenti,
  3. Area dei funzionari,
  4. Area delle elevate professionalità.

Nell’Area sono individuate le famiglie professionali distinte in base a competenze caratterizzanti nonché, ove richiesti, specifici titoli di studio, abilitazioni, iscrizioni ad albi professionali, esperienze lavorative o professionali.

Le Aree funzionali pre-rinnovo

Nonostante tra un ente e l’altro (Ministeri, Enti pubblici non economici e Agenzie fiscali) vi siano lievi differenze, in generale il personale del pubblico impiego viene suddiviso, a seconda del ruolo ricoperto, in tre Aree (che con il rinnovo del CCNL sono diventate 4):

  • prima (I) area funzionale (prima chiamata Area A);
  • seconda (II) area funzionale (prima denominata Area B);
  • terza (III) area funzionale (ex Area C).

Le nuove fasce funzionali nella PA

Le Aree funzionali vanno in ordine di importanza crescente in base a competenze e mansioni svolte:

  • in Area A c’è il personale ausiliario, al quale viene richiesto il possesso del semplice diploma di scuola secondaria di primo grado e che svolge mansioni semplici che richiedono competenze minime e di base;
  • in Area B rientrano i ruoli con competenze specifiche e tecniche con istruzione superiore (diploma di scuola secondaria di secondo grado) per funzioni specialistiche operative e gestionali, all’interno dell’Area II vi sono anche profili evoluti che prevedono maggiori responsabilità e autonomia;
  • in Area C troviamo gli incarichi di alta responsabilità ed importanza, che richiedono maggiore formazione ed esperienza professionale, per molte posizioni occorrerà essere in possesso di titoli quali la laurea specialistica.

Pubblico impiego: corrispondenza Area fasce e livelli

Nel precedente contratto, le tre Aree funzionali sono invece suddivise in fasce di livello, sempre in ordine di importanza crescente:

  • Area 1: F1, F2, F3;
  • Area 2: da F1 a F6;
  • Area 3: da F1 a F7.

A parte ci sono le posizioni relative ai direttori di divisione e gli ispettori generali.

Pubblico impiego: retribuzioni e progressioni

Con il rinnovo dei contratti nella PA, l’attribuzione dei “differenziali stipendiali” previa graduatoria in base ai specifici criteri diventa una progressione economica all’interno dell’area, mediante procedura selettiva di area, attivata ogni anno in base alle risorse.

Gli avanzamenti sono correlati alle competenze e attribuiti con procedura selettiva riservata ai lavoratori privi di progressione economica.

Ma come si compone la busta paga dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, e quali sono le retribuzioni tabellari su cui si calcola lo stipendio netto a partire dal lordo?

Tabellari per Aree e livelli pre-rinnovo

Riportiamo di seguito le retribuzioni lorde minime previste per le diverse Aree e i differenti livelli della PA che diventano la base RAL dei dipendenti pubblici su cui calcolare lo stipendio netto nella Pubblica Amministrazione.

Prendiamo ad esempio il CCNL dei funzionari amministrativi della Pubblica Amministrazione, di seguito le tabelle retributive per area e fascia:

Livello Minimo
(€)
Ispettore generale 2.766,94
Direttore divisione 2.571,83
Area 3 – F7 2.687,21
Area 3 – F6 2.530,75
Area 3 – F5 2.370,81
Area 3 – F4 2.226,57
Area 3 – F3 2.027,47
Area 3 – F2 1.922,88
Area 2 – F6 1.917,91
Area 2 – F5 1.864,81
Area 2 – F4 1.799,58
Area 2 – F3 1.696,55
Area 2 – F2 1.594,35
Area 2 – F1 1.516,94
Area 1 – F3 1.543,66
Area 1 – F2 1.489,03
Area 1 – F1 1.438,6

La quota giornaliera della retribuzione si ottiene dividendo l’importo della retribuzione mensile per il divisore convenzionale 30, mentre l’importo della retribuzione oraria si ottiene dividendo l’importo della retribuzione mensile per il divisore convenzionale 156. I dipendenti pubblici hanno diritto alla corresponsione di 13 mensilità (tredicesima).

Aumenti di stipendio tabellari

Il rinnovo del contratto per i Dirigenti della PA ha già visto riconosciuti aumenti di stipendio medi del 3,78% e ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari per la retribuzione di risultato. Per Dirigenti del settore Funzioni Locali nella PA, l’ultimo rinnovo è scattato a dicembre 2023, e ha previsto aumenti medi di 256 euro lordi al al mese e 11.200 euro di arretrati.

A fine 2022 era scattato l’aumento retributivo con il rinnovo del CCNL Funzionali Locali PA è pari a 100,27 euro mensili per tredici mensilità. Con le risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22%, si arriva a 118 euro al mese. Gli arretrati sono pari in media a 1.700 euro, da un minimo di 1.210 euro ad un massimo di 2.250 euro.  Ancora prima, a maggio 2022, era stato il turno del rinnovo del CCNL Funzioni Centrali della PA (qui il link a contratto e minimi tabellari).

Nel 2024 si è aperta la nuova stagione dei rinnovi triennali dei contratti pubblici.

Calcolo stipendio netto nella PA

Il calcolo dello stipendio netto nella Pubblica Amministrazione segue le consuete regole:

  • in primis bisogna calcolare il reddito imponibile, pari alla retribuzione lorda meno i contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore, per calcolare l’imposta da versare allo Stato, in base allo scaglione IRPEF di appartenenza. Si tratta di una parte della tassazione dello stipendio che va sottratto dal lordo in busta paga per ottenere il netto;
  • vanno sottratte dalla retribuzione lorda le addizionali IRPEF regionali e comunali;
  • bisogna tenere conto delle detrazioni fiscali che vengono calcolate direttamente in busta paga: le detrazioni da lavoro dipendente che vanno ad incrementare il netto in busta paga, così come l’eventuale diritto al Bonus Renzi.

Calcolo stipendio netto nella PA: esempi pratici

Ad esempio, non considerando le situazioni personali:

  • per la fascia retributiva F1, lo stipendio netto in caso di Area 1 si aggirerà intorno ai 1.090 €;
  • per l’Area 3 F1 lo stipendio netto sarà intorno ai 1.440 €.

Per effettuare il calcolo dello stipendio netto a partire dal lordo per i dipendenti pubblici delle altre Aree e Fasce di appartenenza in modo semplice e veloce puoi utilizzare il tool messo a disposizione gratuitamente da PMI.it a questo link.