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Sciopero 29 gennaio INPS, Scuola e Sanità

di Anna Fabi

27 Gennaio 2021 08:35

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Per venerdì 29 gennaio è stato proclamato uno sciopero generale che coinvolge tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi.

Si avvicina la data del 29 gennaio 2021 che sarà caratterizzata dallo sciopero generale proclamato dalle Associazioni Sindacali S.I. COBAS Sindacato Intercategoriale Cobas e SLAI COBAS per il sindacato di classe. Una giornata di possibili disagi dovuti all’astensione dal lavoro estesa a tutte le categorie e settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi.

Lo sciopero di 24 ore coinvolgerà il comparto Scuola, come precisa il MIUR attraverso una nota ufficiale, pertanto potranno aderire il personale docente e ATA non garantendo l’apertura degli istituti e lo svolgimento delle attività previste.

Anche l’INPS annuncia possibili disagi causati dalla ridotta attività e dall’eventuale adesione dei lavoratori dell’Istituto. Sempre facendo riferimento al comparto pubblico, non mancheranno limitazioni e disservizi anche nella Sanità: gli utenti possono fare riferimento alle strutture territoriali per avere informazioni sul regolare svolgimento delle prestazioni sanitarie.

Dietro la proclamazione dello sciopero, come si apprende attraverso il comunicato sindacale, si cela la volontà di evidenziare la netta contrarietà alle politiche adottate dal governo Conte durante l’intera fase pandemica. Viene inoltre chiesto un tavolo di confronto con l’Esecutivo per discutere alcuni punti chiave, tra cui il varo di un Protocollo per la prevenzione e il contrasto dei contagi da Covid-19 sui luoghi di lavoro con l’introduzione dell’obbligatorietà dello screening e dei tamponi a tutti i lavoratori e di misure vincolanti per la prevenzione dei contagi.

Si sollecita anche un piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici, con l’immediato esaurimento delle graduatorie degli idonei e la stabilizzazione di tutti/e i/le precari/e. Tra i punti anche il rinnovo immediato dei CCNL scaduti, con adeguati aumenti salariali in grado di incidere sulle condizioni di vita dei lavoratori e il prolungamento degli scatti di anzianità oltre i 5 anni.