Italia divisa in tre fasce, con regole e limitazioni differenti basate sull’indice Rt regionale e altri parametri valutati dal Ministero della Salute: questo è quanto prevede l’ultimo Dpcm siglato nella notte tra il 3 e il 4 novembre dal Premier Giuseppe Conte, illustrato in diretta televisiva nella serata di giovedì in vista dell’entrata in vigore delle nuove misure a partire da venerdì 6 novembre.
Il testo del nuovo decreto impone anche alcune restrizioni valide a livello nazionale, tra cui il blocco di tutti i concorsi pubblici e privati fino al 3 dicembre, con poche eccezioni tra cui le selezioni che riguardano il ramo sanità.
È sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti. Resta ferma la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto.
Lo stop, quindi, riguarda anche il maxi-concorso straordinario scuola per i docenti finalizzato all’immissione in ruolo di 32mila insegnanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado.