Il nuovo decreto-legge Cura Italia varato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Coronavirus, contiene alcune misure destinate al Pubblico Impiego e in particolare al personale scolastico.
I dirigenti scolastici, in primis, possono organizzare le attività da remoto e lasciare le scuole aperte solo per le attività “indifferibili”, al fine di limitare le aperture degli edifici. Fino alla ripresa delle lezioni sarà possibile limitare al massimo le aperture degli edifici e la presenza del personale ATA (Ausiliario, tecnico, amministrativo) sarà prevista solo in caso di necessità secondo il parere dei dirigenti.
Una misura ad hoc riguarda i docenti precari, infatti il decreto garantisce la salvaguardia delle supplenze brevi.
Il plafond di risorse pari a 85 milioni di euro, inoltre, servirà ad agevolare il lavoro delle Istituzioni scolastiche che si stanno dotando di piattaforme e di strumenti digitali per l’apprendimento a distanza. Queste risorse serviranno:
anche per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali per l’utilizzo delle piattaforme per la didattica a distanza e per la connessione alla Rete.
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Una parte degli stanziamenti sarà anche destinata alla formazione del personale scolastico sul fronte della didattica a distanza.