La Legge di Bilancio prevede aumenti di stipendio anche per i dipendenti della PA, parimenti beneficiari dei colleghi del settore privato degli incrementi in busta paga dovuti al taglio del cuneo fiscale, stabilito dalla manovra.
L’aumento di stipendio, tuttavia, secondo le stime effettuate da Unsa-Confsal sarà inferiore a quello annunciato inizialmente e non supererà i 90 euro mensili. Stando alle simulazioni, infatti, nel pubblico impiego gli incrementi arriveranno a 87 euro al mese.
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Precisamente, le stime parlano di un aumento corrispondente al 3,50% della retribuzione, quindi circa 87,67 euro, che tuttavia non riguarderà indistintamente tutte le categorie di lavoratori del settore pubblico e che invece prevede delle differenze in alcuni casi.
Ad esempio, grazie a uno stanziamento pari a un miliardo di euro per il 2020 e il 2021 e alle risorse pari a 1,775 miliardi messe a disposizione del precedente Governo, l’incremento sarà a beneficio anche dei comparti non contrattualizzati, come le Forze dell’Ordine, ma probabilmente saranno esclusi i dipendenti che possono contare su buste paga più basse.