È ancora in cantiere il varo definitivo della legge che concede ai dipendenti pubblici in procinto di andare in pensione la possibilità di ottenere il TFS anticipato. Sono infatti scaduti i termini per la firma del decreto ministeriale che possa attivare la nuova normativa, seguito poi da una convenzione con l’ABI per regolare l’anticipo finanziario.
Il TFS, allo stato attuale, continua a essere versato ai pensionati con un posticipo di 12 e 24 mesi.
La convenzione con l’ABI, invece, potrebbe rendere operativo l’anticipo versato con prestito bancario per tutte le uscite che riguardano gli statali, quota 100 compresa.
La detassazione del TFS sarà gestita attraverso la riduzione di 1,5 punti percentuali dell’aliquota IRPEF per ogni annualità compresa tra la cessazione del servizio e il pagamento della liquidazione, entro un massimo di 7,5 punti percentuali e solo una volta trascorsi sessanta mesi dalla conclusione del rapporto di lavoro.
Secondo le stime, i pensionandi interessati dal decreto sarebbero 66mila solo per il 2018, 158mila per il 2019, 118mila nel 2020 e 115mila nel 2021.