Via libera alle assunzioni di medici e infermieri grazie allo sblocco del turnover dovuto all’intesa tra Governo e Regioni, accordo che pone fine al vincolo di spesa dell’1,4%. Ad annunciare il raggiungimento dell’intesa è il Ministro Giulia Grillo, facendo riferimento al risultato atteso da quindi anni e ora ottenuto insieme a Mef, Ragioneria, Funzione Pubblica e Regioni.
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Questo blocco – sottolinea il Ministro con un post su Facebook – significava una giungla: un sovraccarico di lavoro per tutti gli operatori e una precarietà eccessiva per le nuove generazioni, oltre a un futuro incerto per la tenuta del sistema. Nuove assunzioni significa che la sanità pubblica avrà un domani e che i cittadini potranno contare su servizi e cure all’altezza del nostro Paese.
L’accordo prevede che la soglia di spesa del 2018 diventi il riferimento per le assunzioni, concedendo alle Regioni la possibilità di aumentare i fondi annui per l’inserimento di medici e infermieri grazie agli aumenti annui del Fondo sanitario nazionale, pari al 5%.
Concretamente, le Regioni potrebbero avere a disposizione circa 50milioni di euro per favorire nuovi ingressi. Il provvedimento, tuttavia, non è stato accolto molto positivamente dalle associazioni di categoria.
Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Anaao Assomed), ha sottolineato i limiti della normativa:
Il provvedimento va studiato, ma fissare la spesa al 2018 rispetto a quella del 2009 significa storicizzare la perdita registrata in questi anni, pari a 50 mila infermieri e 10 mila dirigenti medici. Cioè, gli operatori sanitari persi dal 2009 al 2018 non verranno più recuperati. Se i 50 milioni previsti venissero destinati solo all’assunzione di medici, basterebbero solo per 500 camici bianchi.