Il collocamento in pensione del personale scolastico, alla luce della recente normativa e dalla difficoltosa gestione delle pratiche dovuta alla riforma pensionistica, ha creato alcuni dubbi tra coloro che hanno fatto domanda e attendono l’agognato traguardo, che si tratti di Quota 100 ma non solo.
In realtà, l’INPS ha più volte chiarito che non sono da temersi ritardi e slittamenti rispetto alla data del 1° settembre 2019, prevista come finestra di uscita: coloro che maturano il diritto alla pensione anticipata andranno effettivamente a riposo in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico.
L’Istituto, lo ricordiamo, nei mesi scorsi ha avviato con il MIUR una serie di iniziative per normalizzare le posizioni assicurative, potenziando gli strumenti per lo scambio dei dati con gli Uffici scolastici territoriali e le istituzioni scolastiche.
A seguito della fusione di INPDAP in INPS, ne era già stato trasferito l’intero patrimonio informativo, che ora dovrebbe essere interamente stato acquisito. Tanto che anche i dipendenti del pubblico impiego possono oggi fruire di tutti i servizi INPS online, a partire dalla verifica della posizione contributiva per finire con quello per il calcolo del TFR-TFS.
Eventuali carenze di dati sulle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici, ha reso noto l’INPS nelle scorse settimane, non rischiano dunque di impedire la corretta liquidazione della pensione.