In Italia l’età media degli insegnanti supera i 50 anni, tanto che nel 2016 a oltrepassare questa soglia anagrafica era il 58% dei docenti. Secondo i dati resi noti dall’ultimo report “Education at a glance 2018” realizzato dall’Ocse in collaborazione con l’Associazione TreeLLLe e presentato recentemente alla Luiss, infatti, l’Italia si colloca in cima alla classifica delle Nazioni con il personale docente più anziano.
Le notizie non sono positive anche dal punto di vista retributivo, infatti nel 2016 gli stipendi percepiti dagli insegnanti corrispondevano complessivamente al 93% del loro valore confrontando i dati del 2005, mostrando cifre che risultano inferiori rispetto alla media Ocse. Le retribuzioni iniziali subivano una variazione tra l’89% (scuola secondaria superiore) e il 94% (scuola pre-primaria) sempre rispetto alla media Ocse. Osservano le retribuzioni nell’arco della carriera di un docente, inoltre, lo stipendio sembra crescere in modo ridotto rispetto a quanto accade negli altri Paesi dell’Ocse. Un gap notevole in Italia, invece, è segnato dai comensi percepiti dai dirigenti scolastici se confrontati con quelli concessi al corpo docente.
A parlare di retribuzioni nel settore dell’insegnamento è anche il Ministro dell’Istruzione Bussetti, confermando la necessità di programmare aumenti a breve termine.
“Il tema andrà affrontato nelle sedi opportune con i sindacati, perché dobbiamo ottenere miglioramenti per i professori. Non posso promettere nulla, ma dire che se lo meritano sicuramente sì.”