Anche dopo il 1 gennaio 2019 i dipendenti pubblici potranno regolarizzare la loro posizione assicurativa richiedendone una variazione.
Il 31 dicembre 2018 non rappresenta infatti una scadenza per i lavoratori ma soltanto il termine entro cui il datore di lavoro pubblico può applicare la prassi consolidata nella Gestione dell’ex INPDAP.
Lo ribadisce l’INPS con la comunicazione ufficiale datata 13 agosto 2018, nota che specifica come la data del 31 dicembre 2018 sia valida soltanto relativamente ai rapporti tra l’Istituto e i datori di lavoro pubblici, essendo cambiate le conseguenze del mancato versamento contributivo: dal 2019, infatti, questi ultimi potranno aggiornare le posizioni assicurative dei dipendenti ma sostenendo un onere che sarà calcolato in base a quanto previsto dalla circolare INPS 169/2017.
È sempre l’INPS a ricordare la possibilità di verificare la propria posizione assicurativa accedendo all’estratto conto attraverso il PIN. In caso di variazioni è possibile chiedere la variazione RVPA.
Solo per i lavoratori iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI), nell’ipotesi di prescrizione dei contributi, il datore di lavoro può sostenere l’onere della rendita vitalizia ma in caso di mancato versamento sarà il lavoratore a farsi carico dell’onere per ottenere la valorizzazione del periodo sulla posizione assicurativa.