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Governo Conte, si parte con il taglio dei vitalizi

di Noemi Ricci

Pubblicato 6 Giugno 2018
Aggiornato 12 Giugno 2018 09:48

Abolizione vitalizi nel programma di Governo: il Ministro Di Maio preannuncia la delibera per l'addio ai privilegi dei parlamentari, in preparazione anche i provvedimenti per il contrasto alla povertà.

Ufficiale l’addio ai vitalizi, sarà il primo provvedimento che emanerà il nuovo Governo, secondo le anticipazioni del neo Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio:

Li tagliamo, la delibera è pronta. Toglieremo privilegi agli ex parlamentari, facciano pure ricorso.

Addio ai vitalizi

Uno dei capisaldi del “governo del cambiamento” è l’abolizione dei privilegi previdenziali:

Via i vitalizi. La delibera è già pronta ed è sul tavolo del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico. Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito togliendo i privilegi agli ex parlamentari.

Fico ha già incontrato una delegazione dell’Associazione degli ex parlamentari, che si è detta aperta ai “sacrifici” ma non a interventi “punitivi”. In un documento formale, vengono elencate le obiezioni tecniche (compresa l’incostituzionalità del taglio retroattivo).

Contrasto alla povertà

Il Governo promette di agire nel nome del popolo, avviando a seguire misure volte a contrastare la povertà, a partire dal reddito e dalla pensione di cittadinanza:

Faremo dei provvedimenti per aiutare i cittadini che sono in povertà e pertanto non possiamo prescindere dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza. Saranno i due provvedimenti che porterò al più presto all’esame del Parlamento.

Meno burocrazia

Di Maio spiega infine come intende cambiare la macchina burocratica italiana:

C’è una grande voglia di far bene  e dopo il rinnovamento nella squadra di Governo anche la macchina burocratica va adeguata.

Cambierò i vertici dei miei Ministeri. E’ giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del Ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica.