La burocrazia rappresenta un ostacolo per l’innovazione e rende sempre più irraggiungibile la semplificazione, obiettivo primario della trasformazione digitale: così vedono la PA gli stessi lavoratori statali, i quali sottolineano come l’apparato amministrativo nelle Pubbliche Amministrazioni sia caratterizzato da procedure complesse e normative obsolete.
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Sono dati che emergono dall’indagine annuale promossa da FPA e dedicata alla “burocrazia difensiva”, tematica che sarà trattata in modo approfondito durante ForumPA 2017 in programma a Roma (Convention Center “La Nuvola”) dal 23 al 25 maggio.
«Abbiamo lanciato questa inchiesta perché, dopo 28 anni di studio delle amministrazioni da dentro e da fuori, continuiamo a trovarci di fronte una PA bloccata, in balia di una bulimia regolatoria, di una coazione a ripetere per cui si legifica molte volte la stessa cosa, con minime differenze, senza pretendere mai veramente, con accertamenti e sanzioni, che le norme siano effettivamente attuate – afferma Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA. – In questo caos, i dipendenti pubblici ci raccontano che l’unica salvezza percepita è quella di restare fermi, di prendere il minimo delle responsabilità possibili, di aspettare che passi il vento dell’innovazione (che tanto dura al massimo il tempo di un Governo) o di pretendere, prima di applicarle, che le novità diventino obbligatorie. Ed è questo il fenomeno che abbiamo chiamato burocrazia difensiva. Occorre ridurre concretamente le norme e cercare una reale semplificazione delle procedure. E anche recenti novità come il Codice degli Appalti e il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) non sono state percepite come reali semplificazioni.»
Stando alle risposte del campione di dipendenti pubblici intervistati (l’80% del totale), per il 67,2% la causa dei rallentamenti è l’eccessiva produzione di regole che si accavallano e disorientano. Ridurre le norme e puntare sulla digitalizzazione, invece, potrebbero essere le strategie efficaci per snellire la burocrazia, così come il conferimento degli incarichi a dirigenti meritevoli e capaci.
Secondo il 45,3% degli intervistati, infine, una Pubblica Amministrazione completamente “paperless” non sarà completamente raggiunga neanche nel 2030.
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