I principali musei e siti archeologici della Capitale sono dotati di connessione Internet a Banda Ultralarga, con collegamenti in fibra ottica attualmente a 100 Mbps ma in grado di raggiungere oltre 1 Gbps.
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Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione tra Garr, la rete italiana dell?Istruzione e della Ricerca, e la Soprintendenza per l?Area Archeologica di Roma: le sedi raggiunte dalla Rete ultra-veloce sono il Colosseo, i quattro rami del Museo Nazionale Romano (Crypta Balbi, Palazzo Altemps, Palazzo Massimo e Terme di Diocleziano), il Foro Romano e il Foro Palatino.
Attraverso questa innovazione, inoltre, Roma diventa la prima Soprintendenza in Europa a garantire siti archeologici connessi alla rete della ricerca, in largo anticipo rispetto agli obiettivi previsti dall?Agenda Digitale (connessione a100 Mbps entro il 2020).
«Oggi non festeggiamo la banda ultralarga – afferma il Soprintendente Francesco Prosperetti – ma la collaborazione della Soprintendenza con il Garr nell?applicazione di una tecnologia avanzata al campo della archeologia e ai settori di nostra competenza, come la tutela, la valorizzazione e la ricerca. Basteranno come esempio l’interoperabilità, vale a dire la capacità di lavorare simultaneamente su archivi diversi, magari situati in paesi lontani, oppure la più semplice possibilità di creare e pilotare applicazioni divulgative per cellulari da dedicare ai visitatori dei nostri luoghi della cultura».