La burocrazia non soddisfa gli italiani, che preferiscono accelerare i tempi richiedendo favori personali ai funzionari pubblici.
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Ammonta a più di 800mila il numero di contribuenti che ha “omaggiato? un dirigente statale per ottenere un favore, mentre sono 4,2 milioni coloro che hanno fatto ricorso alla classica raccomandazione al fine di avere l?approvazione su una pratica o richiesta inoltrata alla PA.
Sono dati resi noti grazie alla ricerca “La composizione sociale dopo la crisi” realizzata dal Censis, indagine che mostra come la complessa burocrazia statale non piaccia al 63,5% degli italiani e come, invece, ottenga il pieno consenso solo dell?1% degli intervistati.
A testimoniare la diffusa insoddisfazione è anche il numero degli italiani che nell?ultimo anno si sono rivolti a vari soggetti di intermediazione (Caf, patronati) per interagire con gli uffici pubblici, pari a 3,3 milioni.
Ma quali sono le strategie da mettere in atto per rendere più efficiente la macchina burocratica? Secondo gli italiani vi sono alcune strade possibili da percorrere: se per il 34,7% occorrerebbe cambiare i vertici assumendo dirigenti giovani e capaci, il 22,1% sottolinea l?importanza di rendere licenziabili i top manager pubblici, mentre il 19,3% avanza l?ipotesi di un sistema retributivo basato sui meriti individuali.