Cresce l?impegno dell?INAIL nella ricerca, attraverso partnership d?eccellenza per l?avvio di progetti sperimentali mirati a sostenere gli individui e, in particolare, al servizio degli infortunati e dei tecnopatici.
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Una ricerca che pone al centro la persona in condizioni di fragilità, finalizzata a ottenere risultati in grado di trovare una reale applicazione sui pazienti, consentendo il miglioramento della loro qualità di vita e di lavoro.
Nel corso degli ultimi anni, l?Istituto ha implementato le consuete finalità assicurative e sociali con un ampio sistema di tutela a beneficio dei lavoratori infortunati, creando una specifica Direzione Centrale Ricerca presentata dal direttore centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento, Giovanni Paura, nel corso dell?incontro annuale del Comitato Università-Impresa per l?inaugurazione dell?anno accademico 2014/2015, tenutosi presso l?Università Campus Bio-Medico di Roma:
«La scelta di creare, nell?ambito del nuovo modello organizzativo attivato il 1 settembre 2014, una specifica direzione centrale Ricerca testimonia con immediatezza questa convinzione. Nella struttura sono confluite le grandi professionalità ed esperienze patrimonio dell?Inail con quelle, altrettanto grandi, dell?Ispesl: un intervento che ha dato vita a un Istituto dalle grandi potenzialità operative.»
Le attività di ricerca sono articolate in due tipologie finalizzate, rispettivamente, alla produzione e sperimentazione di protesi, ortesi e nuovi dispositivi a tecnologia avanzata, e all? ambiente, ai rischi lavorativi, agli impianti e ai processi produttivi.
Il nuovo Piano per la ricerca, per quanto riguarda il triennio 2013/2015, si concentrerà soprattutto su poche iniziative promosse con centri di eccellenza assoluta: il Centro protesi di Vigorso di Budrio, il Campus Bio-Medico di Roma, l?Istituto italiano di tecnologia di Genova e la Scuola superiore Sant?Anna di Pisa.
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Sono partnership che «realizzano non solo una piena sinergia delle rispettive eccellenze in ambito clinico e tecnologico, ma consentono di ottenere risultati immediatamente trasferibili al mondo medico e industriale», come ha ribadito Paura.