L?Italia è poco innovativa. Nonostante i passi in avanti compiuti nel corso degli ultimi anni, il paese si conferma in fondo alla classifica dei Paesi dell?Unione Europea monitorati sul fronte dell?innovazione, stando a quanto rivelato dall?indagine “Innovation Union Scoreboard? promossa dalla Commissione Ue.
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«Il suo rendimento innovativo è cresciuto costantemente fino al 2012, registrando un lieve calo nel 2013. La resa innovativa del paese rispetto all’UE è cresciuta, raggiungendo l’80% nel 2013, ma presenta comunque ancora risultati inferiori alla media unionale per la maggior parte degli indicatori.»
Così si legge nel rapporto, che illustra quali sono i limiti italiani: si parla di poche imprese innovative e di un esiguo numero di dottorandi extraeuropei.
Analizzando il potenziale innovativo delle singole Regioni, inoltre, in cima alla classifica dei territori più innovativi compaiono Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, le uniche a presentare cifre al di sopra della media.
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Un dato commentato dal vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani: «Il Nord Italia è una parte d’Europa dove c’è una forte azione per competere, dove il tessuto industriale è forte e le imprese importanti, in una rete complessiva che permette a quella parte d’Italia di essere a livelli analoghi a quelli dei paesi più innovatori e fortemente in crescita.»