L?ultimo rapporto Ocse dedicato all?istruzione nei 34 Paesi membri contiene severe critiche nei confronti della scuola italiana, alla quale sono riservati giudizi tutt?altro che positivi.
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Nella relazione “Education at Glance?, infatti, l?Ocse definisce il sistema scolastico della penisola come austero e incapace di rinnovarsi, basti pensare che la spesa per ciascuno studente è rimasta pressoché invariata tra il 1995 e il 2010 nelle classi della primaria e secondaria, mentre nei Paesi Ocse l?aumento della spesa si aggira intorno al 62%.
Ad abbassare la media della scuola italiana è anche il numero di laureati, pari solo al 15% contro la media Ocse del 32%.
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Per quanto concerne gli insegnanti italiani, inoltre, l?Ocse evidenzia come la scuola italiana vanti il primato della classe docente più anziana, con oltre il 60% dei professori che ha più di 50 anni, mentre sono decisamente pochi i giovani entrati a far parte del mondo dell?insegnamento scolastico negli ultimi anni.
Anche in materia di retribuzioni l?Italia non mostra voti sufficienti: i docenti italiani percepiscono stipendi inferiori rispetto alla maggior parte dei colleghi attivi nei paesi Ocse, e sebbene il gap non sia molto evidente nei primi anni della carriera professionale è senza dubbio destinato ad ampliarsi con il passare del tempo (un insegnante italiano con 15 anni di anzianità percepisce 36.928 dollari, contro i 41,665 che caratterizzano la media Ocse).
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Quali sono i progetti del MIUR per sostenere e migliorare l?istruzione pubblica nazionale? Il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria ha commentato il report Ocse sottolineando gli obiettivi del Governo:
«I dati dell’Ocse evidenziano criticità del nostro sistema di istruzione di medio e lungo periodo oramai note da tempo. Proprio per questo esse sono non solo citate ma anche affrontate con una strategia di medio periodo già dalle recenti audizioni alle Camere del Ministro Maria Chiara Carrozza, nelle quali sono state delineate le linee programmatiche della sua azione.»
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