Tracciare le linee guida per la trasformazione delle realtà urbane italiane in Smart City: è quanto si propone di fare l?Osservatorio Nazionale Smart City ANCI, in partnership con FORUM PA, promuovendo lo scambio di idee e proposte tra le 30 località nazionali che hanno aderito al progetto.
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Ha preso il via la community online dell?Osservatorio ospitata sul sito ufficiale dell?iniziativa e finalizzata a stilare il “Vademecum per la Programmazione delle Smart Cities?, una sorta di guida per le amministrazioni comunali impegnate nella realizzazione delle città intelligenti.
Il testo, che si baserà sul contributo di esperti e cittadini, sarà consultabile e commentabile da tutti gli utenti registrati al sito dell?Osservatorio che seguiranno passo passo il lavoro della community virtuale, il cui operato è affiancato da diversi tavoli di lavoro in programma nelle città aderenti (il primo incontro si terrà nell?ambito del FORUM PA 2013, il 30 maggio presso il Palazzo dei Congressi di Roma).
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«In questo primo incontro le città si confronteranno su uno dei temi centrali della pianificazione di uno sviluppo smart: la misurazione dei risultati e il monitoraggio. Il ruolo istituzionale attribuito all?ANCI dall?articolo 20 del decreto crescita 2.0 dà una rilevanza particolare proprio a questo obiettivo: condividere nell?Osservatorio la definizione di una metodologia di monitoraggio e valutazione che aiuti le città a individuare le metriche sui progetti, monitorarne l?impatto, l?efficienza e il “rendimento?, utilizzare i dati del monitoraggio per programmare e riprogrammare gli interventi, confrontare i risultati delle proprie sperimentazioni in un?ottica di benchmarking con le altre realtà urbane.»
Paolo Testa, Responsabile dell?Osservatorio e Direttore di Cittalia-ANCI Ricerche, mette in evidenza i punti chiave del progetto, la cui importanza è stata sottolineata anche da Gianni Dominici, Direttore generale di FORUM PA:
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«Si tratta di un percorso necessario perché le pur importanti soluzioni tecnologiche per le smart city non possono segnare alcuna svolta senza una solida programmazione e senza la presenza di competenze in grado di gestire le innovazioni introdotte con una visione di lungo periodo, consapevole dell?identità, dei punti di forza e di debolezza del singolo territorio.»