Descrivere il progetto “Pinocchio nella Rete” è impresa ardua perché è un continuo divenire di prodotti dell’innovazione e della partecipazione. L’idea è quella di insegnare a chiunque li voglia apprendere gli strumenti Ict, i software, Internet facendolo con l’ausilio delle avvenure del personaggio di Collodi. Il prof. Riccardo Rivarola è un insegnante di informatica, ma è termine troppo riduttivo e si potrebbe coniare per lui, contribuendo modestamente all’innovazione globale che sostanzia l’iniziativa, una nuova modalità professionale: il “creativo sociale”. Al progetto contribuisce per il supporto in ambito educativo il Prof.Claudio Filosi.
Prima di cercare di illustrare i contenuti, le finalità e i tanti strumenti e prodotti è utile soffermarsi sul nome: Pinocchio.
Quest’anno ricorre il 130esimo anniversario della sua pubblicazione (7 luglio 1881) sul Giornale dei Bambini, con l’uscita del primo capitolo di “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Lorenzini (Collodi), scrittore fiorentino.
Ma il progetto ha visto la luce lo scorso anno nel mese di settembre e nell’anno scolastico 2010-11 ha avuto il battesimo della conoscenza anche se la sua fruibilità è continua e non collegata direttamente alla scuola.
Il nome dicevamo, Pinocchio. Subito ci viene in mente il gioco, la bugia, il divertimento insomma il piacere della vita mentre la scuola… E forse qui sta una chiave di lettura, certamente non l’unica: rendere piacevole l’apprendimento, utilizzando tutti i possibili strumenti dell’ICT.
Strumenti in continua evoluzione che le generazioni attuali e future utilizzeranno con la naturalezza con cui qualche anno fa si usava la stilografica ma con un valore in più: senza barriere, senza confini, aperti al conoscere nuove idee e nuove tradizioni.
Una comunità che conosce Pinocchio ma che, anche divertendosi, apprende. La filosofia del web 2.0 perfettamente letta e supportata con il mettere a disposizione tutti i software (programmi e strumenti) rigorosamente gratuiti.