Anche nel Convegno italiano, come nel disegno di legge USA, è emersa la necessità del coordinamento: un sistema di sicurezza deve coinvolgere, accanto alle forze dell’ordine, anche le aziende private e pubbliche.
Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), un’unità della Polizia delle Comunicazioni nata nel 2008 con lo specifico compito di combattere e prevenire gli attacchi alle strutture critiche, con l’operazione “Secure Italy” ha dimostrato la necessità di agire in convenzione con le imprese (ad oggi 14 firmate e 8 in trattativa).
Al Convegno ha fatto una dura denuncia Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, che nel suo intervento ha detto che «Il problema hacker è sottovalutato, e le istituzioni non hanno attenzione. Il problema viene riconosciuto, ma poi non viene affrontato. Da Sony a Nintendo, fino al caso Murdoch di questi giorni, è evidente come la questione della sicurezza delle reti è prioritaria, gli attacchi di ogni tipo si vanno intensificando, il problema è mondiale.
Solo nel secondo trimestre del 2011, c’è stato un aumento del 40% degli attacchi malware sulle reti rispetto al 2010. Diminuiscono gli attacchi relativi ai processi di Policy, vuol dire che le aziende si stanno attrezzando. Ma gli attacchi Dos (Denial of Service) sono cresciuti del +453% rispetto all’anno precedente».
Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha ribadito come queste minacce non pesano solo sui privati ma rischiano di mettere in pericolo la sicurezza pubblica : «Un attacco informatico ad una delle infrastrutture critiche, come la distribuzione di energia o acqua, potrebbe mettere in crisi un intero paese».
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