Dal primo gennaio, la possibilità di sedersi al tavolino di un bar e connettersi alla rete con il proprio portatile senza dover espletare alcuna procedura burocratica sarà una consuetudine per tutti i cittadini italiani. A stabilirlo è il mancato rinnovo dei termini del famigerato Decreto Pisanu (non ci sono però riferimenti all?abrogazione), inserito nel decreto mille proroghe dal ministro dell?Interno Roberto Maroni.
«Sarà un piccola grande rivoluzione ? ha commentato Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, a margine del consiglio dei ministri – il risultato del libero accesso al WiFi è stato raggiunto anche grazie a tutti coloro che nel governo hanno condiviso questa battaglia: in primis il ministro per la Pubblica Amministrazione e l?Innovazione, Renato Brunetta».
«Grazie alla caparbietà e alla lungimiranza di Maroni, finalmente entriamo in Europa anche per le connessioni senza fili», hanno invece commentano i due deputati della Lega Nord Davide Caparini, presidente della Commissione per le Questioni regionali, e Jonny Crosio, componente della Commissione Poste e Telecomunicazioni. Proprio i due esponenti del Carroccio, del resto, lo scorso 1 dicembre, insieme ad altri colleghi, avevano presentato un emendamento al decreto sicurezza per anticipare la liberalizzazione del WiFi, ritenuto poi inammissibile dalla presidenza della Camera.
Anche il ministro per la Pubblica amministrazione e l?innovazione Renato Brunetta si è quindi unito alle dichiarazioni di apprezzamento dei colleghi in merito alla liberalizzazione. «Si elimina così ? ha aggiunto Brunetta – una delle principali restrizioni alle nuove modalità di accesso e fruizione della rete internet e si favorisce la diffusione dei servizi di connessione e informativi per cittadini e turisti».
E in materia di turismo, gli fa eco il ministro Michela Vittoria Brambilla, che dice: «Questo provvedimento, che abbiamo fortemente sostenuto, si inserisce nel percorso di semplificazione già avviato con l’esclusione dell’obbligo di registrazione per i gestori di strutture ricettive».
Anche Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, esulta alla notizia: «La liberalizzazione del WiFi da parte del Parlamento rappresenta un successo importante per chi da anni, come la Provincia di Roma, si sta battendo per un risultato che avvicina l?Italia alle altre democrazie e ne sostiene la crescita e lo sviluppo».
Una voce fuori dal coro è invece quella del senatore Luigi Lusi che commenta: «Nel testo del decreto milleproroghe, il Governo ha inserito disposizioni che abrogano alcune importanti norme utili a rintracciare e perseguire le attività criminose attraverso internet. Da una parte verrebbe attenuata la proroga al 31 dicembre 2011 dell’obbligo di comunicare al questore l’apertura dei cosiddetti internet point, ma solo se questi costituiscono l’attività principale dell’esercizio, dall’altra verrebbero drammaticamente abrogate norme importantissime per il contrasto alla criminalità quali quelle che sanciscono l’obbligo per il proprietario dell’internet point di acquisire i dati anagrafici di chi utilizza le postazioni all’interno dell’esercizio e quelle che prevedevano l’accesso, a fini preventivi, da parte della polizia postale ai dati e al traffico internet.
Il governo cancella – continua Lusi – norme importantissime per il contrasto non solo e non tanto alla microcriminalità, ma soprattutto a quella organizzata e internazionale che, sempre più, comunica, promuove e organizza la propria attività utilizzando internet e i più moderni canali di comunicazione».