Su internet dilagano i reclami contro la compagnia di telecomunicazioni Fastweb e le lettere che ogni giorno arrivano all’Associazioni degli utenti e consumatori (Aduc) aumentano in numero e hanno sempre lo stesso tema, quello del diritto di recesso non rispettato dall’operatore voce, internet e mobile.
L’Audc, oltre a pubblicare sul suo sito alcune delle email ricevute, ha inviato denuncia della pratica all’Antitrust e all’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), sperando in un loro tempestivo provvedimento. Secondo Aduc, Fastweb non sarebbe nuova a questo tipo di comportamento in sede di recesso.
Nell’agosto 2008 il gestore era infatti stato condannato dall’Antitrust a pagare una multa di 145 mila euro per pratica commerciale scorretta: in sostanza impediva la restituzione degli apparati (hag, modem e router) agli utenti che avevano effettuato il recesso, per poter chiedere una penale di oltre 100 euro.
Adesso i problemi più frequenti riguardano i ritardi e a volte l’impossibilità di disdetta del contratto. In pratica, nonostante l’invio di raccomandate e le previsioni di legge, che impongono al gestore la disattivazione del servizio entro 30 giorni, Fastweb ignora il tutto, continuando a fatturare costi non dovuti. Non mancano casi in cui la società dice di non aver ricevuto la raccomandata di recesso.
Secondo l’Associazione utenti e consumatori, la multa pagata dalla compagnia telefonica non è servita a migliorare la situazione perchè si tratta di una cifra modesta per una azienda di così grandi dimensioni come Fastweb. Pertanto l’Aduc si sta da tempo battendo perche’ sia innalzata la sanzione massima comminabile per pratiche commerciali scorrette, dagli attuali 500 mila euro a 10 milioni di euro.