Sono sempre di più i cittadini dell’Emilia Romagna, anche tra le fasce di popolazione adulta, che accedono ai siti istituzionali per lo svolgimento di operazioni e procedimenti amministrativi. A rivelarlo è un’indagine realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto del Piano Telematico “Co-design dei servizi pubblici online per i cittadini”.
I risultati, sebbene mostrino ulteriori margini di intervento e miglioramento, evidenziano soprattutto trend positivi. Analizzando i comportamenti di navigazione, ad esempio, emerge che il 33% delle persone che accedono a siti e portali istituzionali delle PA lo fa per svolgere gran parte della procedura online. Quindi non si limita soltanto alla ricerca di informazioni o modulistica, ma usa internet per compilarli e rispedirli, se non addirittura per chiudere l’intera pratica.
Chiaramente, quest’uso più avanzato dei siti web istituzionali si riscontra maggiormente nei Comuni principali, soprattutto nei capoluoghi rispetto ai centri minori.
Un altro dato, tanto significativo quanto inatteso, è quello che riguarda le fasce d’età. Anche se i giovani restano i principali fruitori dei servizi online (40,2% per la fascia 25-34 anni, e 35,1% per la fascia 35-44), gli over 50 che ne usufruiscono sono sempre di più raggiungendo la soglia del 33,2% tra i 55 e i 64 anni. Viene quindi in parte eliminato il divario generazionale sul web emiliano-romagnolo.
Ma andiamo alle note negative. Uno dei versanti sui quali sono necessarie delle muigliorie è sicuramente quello della comunicazioni: il 53,5% degli utenti web intervistati ha dichiarato infatti di non usare i servizi online poichè le proprie amministrazioni non li hanno attivati (sebbene siano effettivamente attivi).
«A breve un gruppo selezionato di utenti testerà alcuni servizi online già esistenti ed erogati dai Comuni – afferma Chiara Mancini, project manager del Piano Telematico – Lo scopo è identificare cosa viene apprezzato dei servizi e le principali ragioni che ne impediscono l’utilizzo. Sarà in pratica un vero e proprio esame tecnico di usabilità, che si concluderà con la realizzazione di una linea guida dell’esperienza. Il documento sarà messo a disposizione di tutte le PA interessate a modificare i propri servizi online o produrne di nuovi, affinché possano affrontare questi passaggi con una maggiore consapevolezza sulle aspettative e le abitudini degli utenti».