Pubblica Amministrazione ancora non del tutto “digitale”

di Alessia Valentini

21 Gennaio 2009 09:00

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La qualità dei servizi pubblici online è migliore che nel resto dell'Europa, ma i nostri esperti denunciano la mancata innovazione della PA. Come può essere?

Per il futuro

È pronto il nuovo piano triennale 2008-2010 del CNIPA le cui principali linee d’azione riguardano:

  1. lo sviluppo di servizi in rete e dei servizi applicativi per cittadini ed imprese;
  2. l’integrazione in rete dei servizi e delle banche dati delle amministrazioni centrali e locali;
  3. lo sviluppo di servizi applicativi a supporto del miglioramento dell’efficienza dell’azione amministrativa;
  4. il potenziamento degli strumenti a supporto della valutazione della misura dell’azione amministrativa;
  5. la Dematerializzazione dei procedimenti e la gestione informatica dei documenti;
  6. il miglioramento dell’efficienza operativa delle infrastrutture tecnologiche ICT;
  7. la sicurezza ICT;
  8. l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative
  9. il riuso del software e l’open source
  10. la formazione informatica e la formazione in rete (e-learning).

Al momento è disponibile in rete il nuovo piano industriale ad opera del neo Ministro Renato Brunetta: accanto alle misure di gestione del personale della PA (le famose misure antifannulloni in questi giorni rimbalzate ovunque sui media n.d.r.) e al tema dela riorganizzazione della PA, vi è il capitolo 3 dal titolo “Ruolo strategico della digitallizzazione della Pubblica Amministrazione” ove viene evidenziata l’importanza del CAD ma sono sostanzialmente riconosciute le carenze della PA: non tutti i servizi online permettono di concludere l’iter sul Web e manca un vera e propria “cabina di regia” unica per la realizzazione di un vero processo di ammodernamento tecnologico della Pubblica Amministrazione.

Sono poi previste le linee d’intervento prioritarie:

  • raggiungere la piena condivisione e interoperabilità tra le banche dati delle diverse amministrazioni centrali e locali;
  • non potranno più essere richiesti ai cittadini e alle imprese dati che sono già in possesso delle amministrazioni pubbliche, pertanto la modalità one-stop-shop dovrà diventare pratica generalizzata;
  • al cittadino dovrà essere garantito un unico strumento di accesso ai servizi, valido sia ai fini sanitari che fiscali (il codice identificativo personale);
  • qualunque servizio accessibile in forma digitale non dovrà più essere erogato in formato cartaceo;
  • le amministrazioni aboliscono l’uso della carta(dematerializzazione);
  • un sistema di call center guiderà il cittadino e le imprese all’uso dei nuovi servizi;
  • i cittadini avranno a disposizione attraverso un sistema di reti amiche i servizi pubblici in condizioni di prossimità ed amicalità. A questo scopo verranno messe in competizione e sovrapposizione tra loro le reti di massima capillarità.

Tuttavia è il governo a dover emettere un nuovo piano per l’e-government che si ispiri al CAD e che tenga conto del piano triennale del CNIPA e del nuovo piano industriale della PA, ma che soprattutto possa rispondere all’esigenza reale di Innovare la Pubblica Amministrazione come entità univoca, indicando e stanziando risorse mirate, prevedendo scadenze precise e disciplinando un controllo puntuale sia in merito alle scadenze sia alla qualità dei risultati. Aspettiamo…