L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha dato il via libera alla realizzazione di 14 progetti di ricerca – assegnati a istituzioni accademiche – nell’ambito del programma Infrastrutture e servizi a banda larga e ultra larga.
La gara è partita lo scorso luglio e prevede tre macro aree, pensate per analizzare le condizioni tecniche, economiche e giuridiche per la realizzazione di reti e servizi a banda larga in Italia.
Per ogni progetto vincitore è previsto un finanziamento massimo pari a 50.000 euro, in tutto 700.000 euro complessivi. In risposta al bando sono state presentate otto offerte da Università (anche consorziate tra loro) e centri di ricerca, che corrispondono in tutto a 67 progetti.
In dettaglio: l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con il Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Università di Siena, Università Roma Tre e Imperial College di Londra, è assegnataria di 5 Work Package; l’ Università Federico II di Napoli è assegnataria di 5 progetti; l’Università di Roma Tor Vergata, insieme al Politecnico di Milano, Università Bocconi di Milano, Università di Cagliari, Luiss Roma, Università di Napoli, Università Roma Tre, è assegnataria di 3 Work Package; il CERADI – Centro di ricerca per il diritto di impresa – della Università Luiss Guido Carli è assegnatario di un Work Package.
Per quanto riguarda l’inizio delle attività di ricerca, la data prevista è il prossimo mese di novembre, e la consegna dei risultati dei lavori dovrà pervenire entro la prossima estate.
L’Agcom ha espresso grande soddisfazione per i progetti presentati e ha sottolineato che si tratta di un «impegnativo programma che sarà realizzato insieme al meglio della cultura accademica in materia, ritiene che i progetti rappresenteranno uno stimolo per la ricerca in un settore così rilevante per l’economia italiana, un importante strumento per la definizione di regole e modalità di intervento volte a promuovere innovazione e concorrenza e, infine, un utile riferimento per tutte le imprese del settore».