Un’estate calda non soltanto per il nostro Paese. Anche nel Regno Unito il settore della telefonia mobile è in fermento. L’Ofcom, l’Autorità regolatrice per le società di comunicazione del Regno Unito, sta valutando l’ipotesi di mettere in pagamento anche le chiamate in entrata.
Sulla base del modello americano, gli utenti inglesi si ritroverebbero dunque a dover pagare non soltanto le chiamate in uscita e quelle in entrata quando si trovano all’estero, ma anche le chiamate che ricevono quando sono nel proprio Paese. Il tutto per compensare le perdite dovute all’abbassamento delle tariffe roaming.
Già nel mese di luglio, la Commissione europea stava pensando a questo cambio di modalità. Lo stesso commissario europeo alle telecomunicazioni, Viviane Reding, ha affermato: «Perchè no? L’intero mercato è in fase di sviluppo e così non dovremmo fossilizzarci su regole vecchie di 10 anni».
Se venisse attuata, l’iniziativa renderebbe l’uso del telefono cellulare un’esclusiva per pochi, quindi un bene di lusso. Questo spiega, secondo il Financial Times che ha riportato la notizia, il motivo per cui negli Stati Uniti è meno diffuso l’utilizzo del telefonino.
L’Autorità mira ad affrontare la questione delle tariffe di terminazione applicate dagli operatori mobili, portando alla luce, attraverso il suo intervento, la tipologia di costo applicata dall’operatore e fino a questo momento non chiara all’utente.