Università e connessioni Internet: come va la rete WiFi?

di Noemi Ricci

16 Luglio 2008 09:00

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Il Centro Studi della Fondazione Crui ha realizzato uno studio per analizzare la condizione di utilizzo delle tecnologie wireless all'interno delle nostre università

I luoghi preposti alla copertura wireless sarebbero inoltre principalmente le aule e le biblioteche, con percentuali rispettivamente del 72% e del 70%. Mentre per quanto riguarda i contenuti, il WiFi è utilizzato nel 46% dei casi per compiti interattivi quali l’e-learning, nel 52% per l’interazione con i docenti, ma soprattutto per servizi unidirezionali quali Informazioni amministrative (95,4%), Servizi di supporto alla didattica (95,4%) e Servizi e procedure amministrative (80,0%). A conferma di quanto rilevato dall’indagine si possono leggere le opinioni degli studenti stessi, lasciate nei vari forum e lettere inviate alle riviste giornalistiche online.

Gli studenti del Politecnico di Milano affermano che la rete wireless copre praticamente tutti gli ambienti (compresi parchi e aree verdi), con un buon segnale e ottima banda, anche se è chiusa a qualsiasi tipo di utilizzo che non sia la semplice navigazione Web. Ogni studente ha, inoltre, un proprio account con cui autenticarsi presso i numerosi hotspot presenti e una propria casella email. In più è possibile connettersi ad Internet sia via browser che tramite OpenVPN.

Nella stessa città, l’Università degli studi di Milano-Bicocca fa parte del progetto europeo EDUROAM (EDUcation ROAMing), che garantisce la connettività degli utenti presso tutti gli enti che vi aderiscono. In questo modo anche gli utenti provenienti da altre Università coinvolte nel progetto sono automaticamente abilitati all’utilizzo della rete wireless, anche se il sistema di autenticazione con crittografia WPA2/AES può creare qualche disagio agli utenti meno esperti. Gli studenti hanno, infine, la possibilità di accedere anche da casa a tutta la letteratura scientifica a cui l’università è abbonata.

Non altrettanto rosea sembra essere la situazione di Padova, a partire da chi trova difficoltà per la crittografia utilizzata: WPA2 con EAP TTLS, che rende spesso impraticabile l’accesso agli utenti Linux, passando per gli orari degli access point che vengono spenti alle 19:00, fino ad arrivare a chi si lamenta addirittura della mancata copertura nella propria Facoltà. Oltre alle esperienze negative legate alla rete, l’ateneo padovano sembra registrare anche una carenza nel sistema informatico definito dagli stessi studenti poco user friendly, in più molti dei professori non avrebbero né un sito proprio né tanto meno una propria email.

Anche a Genova la situazione non è migliore. Solo in un dipartimento della Facoltà di Ingegneria sono presenti access point nei vari piani, nella biblioteca e nella sala studio. Lavori in corso, frutto di una sinergia tra studenti, docenti e personale tecnico, lasciano presagire che presto la rete coprirà la quasi totalità degli spazi della facoltà.

A Bergamo sembra, invece, che gli studenti siano più che soddisfatti del servizio informatico del proprio ateneo, attraverso cui è possibile iscriversi agli esami, controllare le verbalizzazioni degli esami e il pagamento delle tasse, stampare certificati. È, inoltre, possibile personalizzare secondo le proprie esigenze la home page del sito Web www.unibg.it, sul quale sono presenti le pagine dei corsi e i materiali pubblicati dai docenti. Per quanto riguarda il WiFi sembra che da quest’anno sia presente e con una buona copertura, perlomeno nelle sedi di Economia e Giurisprudenza. Comunque la connessione Internet è assicurata anche dai numerosi punti di accesso mediante cavo ethernet.