Il presente progetto della Regione Sardegna riprende un intervento (SICS) già programmato nel II atto integrativo (2005) che aveva come obiettivo l’estensione della fibra ottica per i Comuni con più di 2500 abitanti. La diffusione dei servizi a banda larga è un’esigenza molto sentita a livello locale e, per evitare dispersione di risorse finanziarie ed umane, la Regione attua interventi di coordinamento, supporto nella logica di un sistema di interoperabilità. A tal fine ha già realizzato la dorsale della Rete Telematica Regionale (RTR) in ciascuna delle 8 province, oltre ai cablaggi metropolitani in fibra ottica nelle principali città dell’isola.
I Comuni coperti da servizi a banda larga erano, alla fine del 2005, 93 su 377, con un’incidenza sulla popolazione raggiunta pari al 65%. I restanti 284 Comuni sono stati in parte raggiunti da fibra ottica (circa il 40%) ma non rientrano nel “digital divide” di medio periodo (scarso interesse da parte degli operatori) mentre gli altri, non collegati con la fibra ottica, evidenziano un deficit infrastrutturale.
Per sopperire a tale situazione, oltre al già citato progetto SICS, si è proceduto all’affidamento a Infratel Italia, società di scopo costituita dal Ministero delle TeleComunicazioni e da Sviluppo Italia per abbattere il “digital divide”, della costruzione degli impianti in 11 Comuni (Arbus, Bolotana, Cabras, Dorgali, Ittiri, Ottana, Samassi, Santadi, Serramanna, Usini, Uta).
La conclusione dei lavorii è pervista per il primo trimestre 2008 con i Comuni di Bolotana, Ottana e Orgoli. A fronte di tali iniziative rimangono ancora 172 Comuni (17 % della popolazione) con grossi problemi di digital divide sia per la collocazione geografica (aree interne e del nord) sia per un deficit di mercato.