Il 72% delle imprese a livello globale ritiene che i propri processi di business siano troppo lunghi e che, pertanto, sia necessario abbreviarli per essere competitive. Lo rileva un recente studio condotto da Vanson Bourne e promosso da Progress Software. Ne abbiamo discusso con Giles Nelson, Senior Director of Strategy della divisione Apama di Progress Software.
Dalla ricerca emerge un’insoddisfazione generale delle aziende nei confronti dei propri processi di business, troppo lunghi e onerosi. Il dato la stupisce o è in linea con quanto avete riscontrato sinora?
In qualsiasi ambiente competitivo, le organizzazioni manifestano la necessità di ottimizzare i propri processi di business, rendendoli più veloci.
Per fare un esempio estremo, ciò potrebbe tradursi per un’azienda nella capacità di reagire prontamente ai dati dello stock market e stipulare un accordo commerciale pochi millisecondi prima di un competitor. Anche un’azienda di catering aereo potrebbe ridurre il tempo tra l’ordine e la consegna del pasto in volo, offrendo al viaggiatore la possibilità di indicare le proprie preferenze già in fase di check-in.
Inoltre, grazie alla possibilità di accelerare l’esecuzione dei processi, gli errori possono essere rilevati più velocemente e risolti senza ingenti investimenti.
La corsa a una più rapida reattività operativa sta diventando sempre più necessaria anche grazie a fattori esterni quali i social network. Qual è il suggerimento che dà alle aziende?
Molte organizzazioni hanno investito in tecnologie di integrazione, datawarehouse e business intelligence, al fine di raggruppare le informazioni provenienti da sistemi diversi ed essere in grado di analizzare trend e piani futuri. Ciò che queste soluzioni non offrono, però, è la capacità di monitorare quanto accade nel presente. Spesso avviene che quando opportunità e rischi si manifestano, questi vengono identificati troppo tardi togliendo qualsiasi possibilità di intervento risolutivo.
Le aziende dovrebbero evidenziare le cinque aree di business per cui è necessaria una reattività operativa, così che la possibilità di monitorare quanto accade in tempo reale possa fornir loro un vantaggio competitivo.
In seguito, dovrebbero avviare un progetto volto a rendere disponibili ai responsabili di queste aree le informazioni necessarie per essere sempre a conoscenza degli eventi che occorrono all’interno delle loro divisioni.
In Italia, il 23% degli intervistati ha ammesso in media di non essere stato in grado di reagire prontamente dinanzi a un cambiamento nei propri processi, e per il 50% esiste un gap informativo nel processo decisionale. In che modo il Business Event Processing potrebbe far fronte a questo rallentamento del processo decisionale?
Il Business Event Processing (BEP) mette a disposizione delle aziende una modalità di rilevazione di eventi di business significativi nel momento stesso in cui si manifestano. L’opportunità di monitorare, analizzare e immediatamente predisporre un’azione mirata, consente di escludere l’eventualità di un information lag.
Di fatto, attraverso una corretta implementazione di una soluzione BEP, le informazioni, magari anche quelle precedentemente archiviate, vengono raccolte da sistemi differenti, riunite e correlate. Grazie a questa soluzione, modifiche o trend dei processi possono essere identificati immediatamente, ovviando al rischio di incorrere in un gap informativo.
Dalla ricerca emerge anche un segnale positivo: il 92% delle aziende dichiara di voler investire nell’IT real-time entro un anno. Qual è il riscontro da parte piccole e medie imprese, che rappresentano per oltre l ‘ 80% il tessuto economico italiano?
Qualsiasi azienda IT potrebbe trarre vantaggio dall’utilizzo di una tecnologia in tempo reale. Sono numerose le aziende di ogni dimensione e fatturato che hanno scelto di affidarsi alla soluzione di Business Event Processing di Progress.
Per tutte quelle aziende che hanno mercati e clienti per cui l’Information Technology è strategica, l’utilizzo di una tecnologia in tempo reale dovrebbe essere assolutamente presa in considerazione. Anche una Pmi.
Royal Dirkzwager, azienda olandese di servizi marittimi, ad esempio è una realtà di medie dimensioni che, grazie agli investimenti attuati in tecnologia, tra cui l’adozione del software di Progress, ha rivoluzionato la modalità con cui fornire i propri servizi ai clienti.