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Da dipendente a freelance: guida in pillole

di Anna Fabi

23 Settembre 2019 09:30

Passare da un lavoro in azienda alla professione autonoma o da imprenditore significa programmare per tempo e affrontare specifiche sfide: consigli e strategie.

I cambiamenti fanno parte della quotidianità lavorativa, caratterizzata in misura crescente dall’aggiornamento delle competenze e dall’avvio di progetti sempre nuovi. Avere un piano B rappresenta un’evenienza comune, soprattutto per chi aspira a svolgere attività professionale autonoma come freelance o come imprenditore.

=> Freelance in azienda: pro e contro

Pianificare una nuova carriera quando si è dipendenti, ad esempio, richiede alcuni passi fondamentali da compiere fin da quando si lavora ancora in azienda. Secondo Intoo (Gi Group), per progettare il passaggio è importante:

  • compiere una attenta autoanalisi delle proprie capacità, cercando di verificare se le proprie caratteristiche professionali e personali  (punti di forza e aree di miglioramento, qualità dei contatti business maturati nel tempo, livello di autonomia, capacità organizzativa e gestione dell’imprevisto) sono “spendibili” in un contesto imprenditoriale o comunque autonomo;
  • valutare la propria predisposizione al cambiamento, tenendo conto anche dell’aspetto economico;
  • definire in che veste ci si vuole porre sul mercato, tenendo conto del target al quale rivolgersi;
  • preparare il terreno cercando di farsi conoscere (anche attraverso i social media), preparando messaggi di comunicazione e presentazione efficaci;
  • confrontarsi con altri professionisti per capire le possibilità di successo dell’idea che si ha in mente;
  • essere aperti a modificare il proprio progetto, evitando di considerare l’idea iniziale immutabile;
  • predisporre un piano di lavoro di riferimento, che rappresenta un valido strumento di comunicazione verso potenziali soci e partner.