Nel 2018 sono stati oltre 480mila i lavoratori coinvolti in iniziative di Smart Working, una vera e propria filosofia che sempre più aziende decidono di seguire ottenendo evidenti benefici, dall’aumento della produttività alla riduzione del tasso di assenteismo. Lo Smart Working non riguarda solo il poter lavorare da casa, ma si basa su un più ampio concetto di flessibilità da applicare ovunque, ufficio compreso.
Secondo Atlassian, presuppone un approccio aperto e la condivisione delle conoscenze con il proprio team. Ecco dunque una rosa di consigli per migliorare la produttività e il benessere in ufficio.
- Stop al multitasking: non è un segno di maggiore efficienza e rendimento ma una costrizione che riduce la produttività fino al 40%. La strategia giusta si basa invece sulla suddivisione di ogni progetto in singole attività, stabilendo un limite di tempo necessario a completarle.
- Suddivisione del lavoro: gestire bene un progetto complesso significa dividerlo in fasi, in compiti realizzabili e obiettivi mensili e settimanali. È preferibile aiutarsi con lavagne o note (anche digitali) da condividere con il proprio team.
- Meno riunioni inutili: lavorare in modalità smart significa anche evitare di perdere tempo partecipando a meeting non significativi o produttivi, concentrandosi invece sugli incontri durante i quali portare avanti i progetti attualmente in corso in modo concreto.
- Organizzarsi per programmi: gestire bene il tempo significa anche programmare le attività da svolgere, anche solo stilando una lista o una scaletta che organizzi tutto ciò che è necessario realizzare in un giorno.
- Lavorare da casa: se è possibile, lavorare da casa almeno una o due volte a settimana permette di ottimizzare il tempo e favorire la produttività. È anche utile, infine, sfruttare il tempo che si trascorre in viaggio per svolgere attività che siano fonte di arricchimento professionale o personale.