La crescente complessità dei sistemi informatici fa guardare alla nascita di Internet come alla preistoria. Un’evoluzione incredibile che si è compiuta in pochissimi anni. Se da un lato ciò porta a miglioramenti considerevoli, dall’altro pone al centro del dibattito il problema della sicurezza. Con l’evolversi della tecnologia, infatti, si è evoluto anche il mondo del cybercrime.
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La recente indagine condotta da Accenture, “Securing the Digital Economy: Reinventing the Internet for Trust”, esamina il punto di vista dei CEO nel panorama attuale. Secondo i dati presentati è molto alta, il 79%, la percentuale di coloro che ritengono che il progresso dell’economia digitale sarà seriamente compromesso se non ci sarà un sostanziale miglioramento della sicurezza su Internet; il 59% ritiene che Internet sia sempre più instabile sotto il profilo della cyber-sicurezza, e non sa come reagire.
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Per far fronte alla situazione attuale, il 75% dei CEO pensa che sia necessario uno sforzo congiunto per far fronte alle sfide in materia di cyber security, in quanto nessuna organizzazione è in grado di risolvere il problema da sola e il 56% chiede norme di business più rigorose introdotte da istituzioni o autorità governative.
Pur essendo consapevoli del problema, il 79% dei CEO ammette di puntare più alle tecnologie emergenti che alla salvaguardia della sicurezza e il 76% guarda alla tecnologia stessa come un problema, indicando l’Internet of Things come fonte primaria degli attacchi. I CEO arrivano a dichiarare che i clienti non sono al riparo da eventuali attacchi, non potendo gestire del tutto la loro sicurezza.
Per affrontare questo stato di cose, Accenture consiglia di attivare una gestione a livello globale grazie all’unione con aziende partner, connettere e proteggere le aziende tramite un modello basato sulla fiducia digitale e puntare alle attività di business per migliorare la sicurezza.