Un quadro completo quello offerto dal Rapporto AIDP-LABLAW 2018 a cura di DOXA su Robot, Intelligenza artificiale e lavoro in Italia, che definisce potenzialità e limiti dell’introduzione della tecnologia in azienda. Da un lato ci sono le aziende che hanno deciso di privilegiare la digitalizzazione ricevendone benefici di vario tipo, dall’altra quelle che guardano con sospetto all’innovazione.
Ciò è dovuto ad un percezione errata che vede una stima negativa delle conseguenze della robotica in azienda da parte di chi non l’ha introdotta. Un dato smentito dai fatti, infatti la ricerca rivela che le aziende che l’hanno introdotta si ritengono del tutto soddisfatte. Nel dettaglio, si ritiene che l’intelligenza artificiale e i robot stiano favorendo una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro in entrata e in uscita (38%); la riorganizzazione degli spazi di lavoro/uffici (35%); la promozione di servizi di benessere e welfare per i lavoratori (31%); il lavoro a distanza e smart working (26%); la riduzione dell’orario di lavoro (22%).
Per quanto riguarda l’integrazione tra lavoro svolto dall’essere umano e robotica il 56% vede nella seconda un supporto importante per il lavoro delle persone, per il 33% essa serve a svolgere ruoli che prima non erano presenti in azienda mentre per il 42% delle aziende hanno sostituito le mansioni umane. Un panorama complesso quindi ma che ha dati positivi se si pensa che l’89% delle aziende pensa che l’introduzione della robotica non potrà mai sostituire del tutto il lavoro delle persone e avrà un impatto positivo sul mondo del lavoro e delle aziende.
Isabella Covili Faggioli, Presidente AIDP sottolinea come i risultati della ricerca confermino che la digitalizzazione non è solo una questione tecnologica ma anche strategica. Sono e restano le persone a fare la differenza: a loro tocca ottimizzare le innovazioni introdotte e affidare alle tecnologie il giusto ruolo di supporto, nei diversi contesti appliccativi.