I CIO delle aziende italiane stanno mettendo in atto le misure necessarie per dare avvio alla trasformazione digitale ma le resistenze culturali sono ancora molte. Questo il riassunto, per grandi linee, dell’ultima CIO Survey condotta da NetConsulting cube, dal titolo Governance della Contaminazione digitale.
La ricerca ha analizzato il modo in cui i CIO si muovono nel contesto odierno, scoprendo come l’innovazione si stia focalizzando soprattutto su progetti legati agli ambiti delle soluzioni analitiche, della sicurezza e dell’implementazione di soluzioni mobile.
Nel dettaglio, il 62% dei CIO intervistato indica i Big Data e le mobile solutions come nodo centrale per la trasformazione, mentre l’88% predilige le tematiche legate alla security e il 57% il cloud computing.
I maggiori ostacoli sono individuati nella gestione del change management per il 54% dei CIO, nella difficoltà dei manager di trasformare i processi di business per il 49%, e nella diffidenza generale nei confronti della tecnologia per il 43%.
In questo contesto il ruolo del CIO diventa centrale, introducendo in maniera non traumatica l’innovazione in azienda e aiutando le risorse umane a sviluppare programmi formativi adeguati.
Inoltre la ricerca evidenzia i benefici derivanti dall’introduzione della tecnologia. Al primo posto il miglioramento della relazione con i clienti, con il 60%, con una ricaduta positiva sulle campagne di marketing.
Con il 45% segue il miglioramento della conoscenza del cliente che porta ad un impatto diretto sui ricavi, infine, con il 17% la maggiore sicurezza delle catene produttive.