Durante il quotidiano essere organizzati è fondamentale per portare a termine il lavoro e raggiungere un certo grado di produttività. Come esistono abitudini positive per essere produttivi ne esistono altrettante che invece minano il lavoro.
Il più grande nemico del lavoro è il web. Navigare perdendo tempo e facendosi attirare da social media o video rischia di far perdere tempo e produttività. Se è vero che il web può essere una fonte inesauribile di consigli è anche vero che rischia di attirare in una rete fatta di nulla. In questo calderone ci sono anche le mail, infatti è normale sul posto di lavoro controllare la propria posta, ma farlo ogni cinque minuti rischia di distrarre. Meglio dedicare una ventina di minuti la mattina, una dopo pranzo e una prima di lasciare il posto di lavoro, concentrandosi solo su quello.
Un altro grande equivoco è quello di riuscire a fare più cose insieme, il che equivale a non farne bene nessuna. Il multitasking infatti è una capacità molto rara, meglio procedere per obiettivi dedicando il giusto tempo ad ogni singola cosa. Questo non significa non alzarsi mai dalla sedia ma, anzi, è importante intervallare il tempo sedentario con delle attività fisiche, alzarsi ogni quaranta minuti mantiene la mente più lucida.
La perdita di tempo per eccellenza è la riunione, troppe e inutili, non ci si stanca di ripeterlo. Meglio organizzarle se davvero bisogna discutere di qualcosa di concreto e non perché sono state programmate a cadenza fissa. Nella programmazione delle attività quotidiane bisogna stare attenti a due cose: la priorità dei compiti e la quantità.
Nella priorità bisogna saper dare il giusto peso agli impegni, per la quantità è importante non esagerare con le cose da fare, rischiando di lasciare le cose in sospeso, ma anche evitare che siano troppo poche, cadendo nella trappola di momenti vuoti ed infruttuosi. Anche le tempistiche sono importanti, ognuno infatti dovrà essere in grado si capire il momento in cui si è più produttivi, per alcun potrà essere la mattina, per altri c’è bisogno di tempo per carburare.
L’importante è sapersi mettere in discussione e osservare il proprio operato dall’esterno.